Regia di Jon M. Chu vedi scheda film
Al suo secondo capitolo, la vicenda dei quattro maghi cavalieri tratti dalla fantasia di Boaz Yakin ed Edward Ricourt fa registrare un doppio avvicendamento: quello della protagonista femminile (esce Mélanie Laurent ed entra Lizzy Caplan) e quello in cabina di regia, con Jon M. Chu al posto di Louis Leterrier. In più, colloca nel ruolo del cattivissimo l'ex maghetto per antonomasia, quel Daniel Radcliffe già interprete di tanti Harry Potter. Il ragazzo, figliastro del magnate interpretato da Michael Caine, è convinto della superiorità della scienza sulla magia e vuole mettere le mani su un microchip capace di violare qualsiasi computer del pianeta. Per questo rapisce i quattro costringendo l'agente dell'FBI che li appoggia (Ruffalo) a cercarli fino a Macao.
Se l'episodio precedente funzionava anche per il doppio livello di lettura possibile (la dialettica tra apparenza e realtà ma anche la vendetta), questo sembra preoccuparsi unicamente di disseminare effetti speciali e colpi di scena a ripetizione, scordandosi di raccordarli in fase di sceneggiatura. Ne esce un film totalmente rapsodico, con una trama a groviera pretestuosa infarcita da passaggi inspiegabili e montaggio nevrastenico che dopo due ore stancherebbero anche il più fanatico ammiratore di fuochi d'artificio ed effetti speciali, curati dal notissimo mago David Copperfield.
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