Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Si diverte Hitchcock come non mai. Gioca con il tempo e con le inquadrature e ci regala una delle pellicole più dinamiche, nonostante i tempi lunghissimi di alcune scene, che abbia mai girato. Almeno fino ad allora.
Da sempre amante dell’inquadratura del dettaglio, qui Hitchcock si supera, riduce i dettagli ma amplia i tempi del racconto, scandendoli con una colonna sonora ben curata, che amplifica la suspense e tiene lo spettatore con il fiato sospeso già dalle prime inquadrature.
Le ambientazioni sono diversificate e colorate. Grazie all’utilizzo di ambienti colmi di etnie e di persone ma soprattutto di una fotografia che enfatizza ogni cromia. Da Marrakech a Londra, ci racconta la parabola dei coniugi McKenna, che assistono all’assassinio di un uomo, custode di un segreto che confesserà all’orecchio del Dr. Ben, interpretato dall’iconico James Stewart, e diventano involontariamente, vittime di coloro che vorrebbero farli tacere.
Facendo leva non sugli attori, che restano icone, legate ad un metodo di recitazione molto diverso rispetto a quello utilizzato oggi, dove la recitazione era portata ai massimi livelli ma si concentrava esclusivamente sulla mimica facciale e ben poco sull’utilizzo del corpo in se, fatto salvo rare eccezioni, il punto forte delle pellicole di Hitchcock è sempre stata la trama.
La perenne lotta tra il bene e il male, tra la normalità che si mischia con la casualità drammatica di un gesto, è spesso il cardine intorno al quale vengono costruiti molti film del regista inglese. Anche in questo caso, un uomo per bene con una vita tranquilla e dedita totalmente alla famiglia e al lavoro, diventa vittima di un’ingiustizia e si trova ad essere combattuto tra la possibilità di mantenere intatta la propria dignità e l’eventualità di perdere ciò che ha di più caro.
Brenda De Banzie, che interpreta Lucy Drayton è il personaggio più rilevante. L’unico che muta in base al corso degli eventi e che si riscatta nel finale, provocando nello spettatore un repentino cambio di opinione nei confronti del personaggio a cui presta il volto.
Un film garbato, che possiede la giusta dose di brivido ma che non sfocia mai in sensazioni estreme.
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