Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Remake americano di un film inglese girato dallo stesso Hitchcock nel '34, che non ho visto, ma il remake non sfigura di certo e, stando a quanto ho letto, probabilmente è superiore all'originale. Un film di suspense nella migliore tradizione del regista, con un uso particolarmente originale e ingegnoso del sonoro e della musica a fini drammatici (e il culmine espressivo lo si raggiunge nella sequenza del concerto alla Albert Hall a Londra, una sequenza magistrale soprattutto per l'uso creativo del montaggio). Forse non c'è la perfezione stilistica dei capolavori immediatamente seguenti come Vertigo o Psycho, anche a causa di qualche parentesi superflua nel racconto, che inizia con delle sequenze ambientate in un Marocco fin troppo irreale e da cartolina, ma la regia è come al solito prodiga di invenzioni e di trovate visive, e la direzione degli attori è ottima (Doris Day, utilizzata su un registro drammatico, riesce a reggere il confronto con il grande James Stewart). Una pellicola senz'altro da riscoprire, anche se non è entrata nel Pantheon delle più grandi opere del maestro del brivido.
VOTO 8/10
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