Regia di Simone Scafidi, Carlo A. Sigon vedi scheda film
Biopic di Javier Zanetti, il calciatore argentino che per 20 anni (dal 1995 al 2014) ha vestito la maglia dell'Inter e detiene una serie incredibile di record: maggior numero di presenze con la maglia nerazzurra e con quella della nazionale argentina, giocatore più vincente nella storia con sedici trofei: cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Coppa UEFA, una Champions League e una Coppa del mondo per club FIFA. La mitologia di una delle ultime bandiere di un calcio mondiale è affidata allo sguardo cieco di Albino Guaron, scrittore di fama internazionale che ne mette in luce gli aspetti umani e atletici che hanno fatto di Zanetti un leader silenzioso, una persona defilata, impegnata nel sociale (la Fondazione Pupi), sempre perfettamente sobrio, in campo quanto nella vita privata, nella quale si accompagna da sempre con la stessa donna (Paula De La Fuente). Ai racconti epici di Guaron si sommano quelli dei celebri tifosi interisti (Gad Lerner, Michele Serra, Beppe Severgnini, Fiorello), di chi lo ha conosciuto sul campo come avversario o come compagno (Burruchaga, Messi, Baggio, Cambiasso, Cordoba) o di chi ha avuto il privilegio di accoglierlo nella propria corte, dove arrivò quasi per caso (Massimo Moratti, Sandro Mazzola, Mourinho, Beppe Bergomi). Ne esce il ritratto di un calciatore pulito, quello che tutti vorremmo eleggere a rappresentante di uno sport infangato da scandali e interessi economici giganteschi e che ha trovato in "Pupi" Zanetti una diga potente come quella con cui affrontava gli avversari a centrocampo, con quel 4 sulla schiena che l'Inter ha deciso di ritirare dalle proprie maglie.
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