Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film
Tratto da Victor Hugo, con Jean Sorel protagonista. Ecco, qui finiscono le cose positive che si possono dire su questo filmuccio in costume dal budget ridotto e dall'inventiva quasi nulla: basti pensare che per l'ennesima volta viene riprodotto il topos del sosia utilizzando il medesimo attore in due ruoli e vestendolo alla stessa, identica maniera per entrambi i personaggi. E basta! Che noia. Accanto a Sorel troviamo Lisa Gastoni, Edmond Purdom e Ilaria Occhini: certo non una salva di nomi indimenticabili, per quanto nessun interprete di per sè sia disprezzabile. Ma il film storico non è decisamente nelle vene di Corbucci, che ha diretto un po' di tutto, ma sempre rimanendo entro i confini della commedia o dello spaghetti western. Così L'uomo che ride, elaborato dall'omonimo romanzo ed anche dal dramma Lucrezia Borgia (sempre di Hugo), esce fuori senza mordente, stanco e pasticciato. A scriverlo ci si è messo un team di sei nomi, fra i quali spicca senz'altro quello di Luca Ronconi (fra gli altri, il regista e Franco Rossetti). 4/10.
Cesare Borgia, a cavallo fra Quattro e Cinquecento, rapisce un artista girovago sfregiato in volto e gli fa cambiare i connotati in maniera che somigli come una goccia d'acqua al suo rivale Manfredi. Così potrà eliminare il rivale e mettere al suo posto il sosia, che però non ci sta...
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