Regia di Nicolas Roeg vedi scheda film
Caduto chissà come sulla Terra un alieno capisce subito che per potersene tornare a casa dovrà mettere da parte abbastanza soldi per autofinanziarsi un viaggio interstellare. Ma la facilità con cui dal nulla costruisce un impero economico attira su di lui sguardi malevoli. Originario di un pianeta morente il nostro, che si confonde senza difficoltà tra i terrestri anche se ha gli occhi da gatto, non invecchia e non riesce a odiare, finisce piano piano per farsi corrompere dai piaceri molto terreni che offre la sua prigione dorata. In tutto questo gli uomini, avidi, traditori, governati e controllati da beceri criminali, non ci fanno una bella figura. Il film, che di fantascientifico ha ben poco se si escludono le frequenti infrazioni al normale dispiegarsi del tempo, possiede una sua indubbia credibilità grazie alla performance di David Bowie e anche un certo fascino specie nella prima parte, quando l'estro bizzarro di Roeg ha modo di esprimersi al meglio. Ma l'invecchiamento posticcio a cui Roeg sottopone gli attori porta il film a un passo dal trasformarsi in una ridicola mascherata.
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