Regia di Nicolas Roeg vedi scheda film
Film per nulla semplice, e quindi tanto meno scontato, sfondo fatto di fantascienza, mentre l’essenza vanta un messaggio impegnato che si può e, tanto più oggi giorno, si deve (può) leggere in maniera più politicamente impegnata.
Thomas Newton Jones (David Bowie) è un alieno che è venuto sulla Terra per cercare quell’acqua di cui il suo pianeta è ormai da tempo privo.
Grazie alle sue capacità, che vanno di molto oltre a quelle dell’uomo qualunque, diventa rapidamente capo di un impero industriale, le sue intenzioni sono pacifiche, ma proprio quando è pronto per fare rientro sul suo pianeta viene tradito e diviene oggetto di studi.
Le conseguenze non saranno piacevoli, soprattutto per la sua persona.
Film coraggioso per come è impostato e non solo per la storia in se, che nell’essere di base fantascientifica, richiama comunque una sensibilità ben più vasta ed assume un profilo estremamente adulto e per niente consolatorio.
Visivamente si registrano trovate, o forse meglio dire invenzioni, importanti, alcune scene sono di fortissimo impatto (per esempio vedasi il disvelamento dell’essenza aliena dinnanzi alla donna umana), in ogni caso le sorprese psicheliche sono sempre dietro l’angolo e non si ha mai la sensazione di una scontatezza narrativa.
Indubbiamente questo è un gran merito, anche se ciò comporta allo stesso una certa contorsione della trama che tende a “nascondersi”, e a divenire anche un filo troppo arcigna, con comunque una certa sagacia autoriale offerta dal regista ed un finale che non fa sconti.
La progressione della figura di Thomas è davvero tosta, per nulla accondiscendente, nella sua efficacia è indubbia la qualità della performance del Duca Bianco, infatti David Bowie, qui pronto ad un nuovo grande salto, ne fa già uno di grande importanza prestando al cinema la sua figura, aliena già solo per la sua imponente presenza scenica.
Affascinante, anche se un po’ troppo stratificato.
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