Regia di François Truffaut vedi scheda film
Un insignificante e tetro omunculo completamente privo di senso dell'umorismo perseguita splendide donne ammorbandole con la sua vocetta forbita e viscida.
Un tombeur de femme completamente svuotato di virilità e continuamente e morbosamente in cerca di relazioni femminine non per mera vanteria intrasessuale (non ha alcun amico uomo) ma semplicemente per compensare, e qui risiede forse l'orrore più grande, l'affetto insufficiente ricevuto dalla mamma.
La scopo del film non consiste nel mostrarci con precisione chirurgica questo essere fastidioso, e probabilmente non vuole essere nemmeno una riflessione sulla sua presunta incapacità di amare, nel senso più zuccheroso-monogamo del termine, ma vuole invece insinuare il sospetto che sia proprio questa la tipologia umana che le donne amano.
é proprio una redattrice donna infatti che si batte per fare pubblicare il suo (pare di capire) mediocre libro autobiografico contro il parere netto dei suoi colleghi maschi.
bertrand è un tipo che non può piacere agli altri uomini e a cui essi non piacciono tant'è che truffault pensa che il lessico maschile non abbia alcuna parola corretta per denotarlo, che non sia eccessivamente volgare o machista, ed è sempre la stessa salvifica redattrice che riesce a definirlo facendolo uscire dalla nebbia sociologica che lo avvolge: lui non è "lo stallone" ma "l'uomo che amava le donne"
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