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L'uomo che amava le donne

Regia di François Truffaut vedi scheda film

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La recensione su L'uomo che amava le donne

di steno79
8 stelle

Se si volesse dare di Francois Truffaut una definizione spiccia, riduttiva ma esatta, si potrebbe dire che fosse "L'uomo che amava il cinema", ma anche "L'uomo che amava le donne" sarebbe ugualmente veritiera. Quest'ultima corrisponde al titolo del suo film del 1977, opera che presenta indubbi tratti autobiografici e che rimane fra le più interessanti della fase conclusiva della sua carriera.

Truffaut ebbe un rapporto intenso, instancabile e quasi compulsivo con le donne: dopo il divorzio dalla moglie Madeleine Morgenstern, ebbe molte relazioni anche con le sue attrici, fra cui Jeanne Moreau, Claude Jade e Fanny Ardant che fu l'ultima sua compagna. Tutto ciò viene trasposto in una fiction che ovviamente non intende essere un ritratto "diretto", ma che ci dice molto sugli umori di Francois, su alcuni aspetti del suo carattere, e costruisce un personaggio di playboy alla ricerca impossibile di un rapporto perfetto con la donna, che risulta di singolare efficacia. 

Il ritratto di Bertrand Morane acquista spessore e credibilità grazie alla sensibile e raffinata interpretazione di Charles Denner, attore tra i preferiti del regista, qui impegnato nella difficile caratterizzazione di un uomo attratto a 360 gradi dal "pianeta donna", dunque incapace di impegnarsi in un rapporto serio e duraturo, ma collezionista di infiniti flirt e avventure con donne di varia natura, che si ritrovano tutte insieme nella scena iniziale del funerale. Il film ha un andamento episodico ma, pur con qualche momento un po' meno ispirato, nel complesso regge bene la durata di circa due ore ed è contrappuntato con bravura dalla voce off dello stesso Bertrand, che ci accompagna in questo ideale catalogo delle sue avventure amorose. A mio parere a riempire lo schermo è soprattutto il bravo Denner, ma fra le sue partner femminili meritano una citazione almeno Brigitte Fossey, la rediviva Leslie Caron e Nathalie Baye. Il film opera una sapiente fusione fra i tocchi ironici di alcune situazioni, una riflessione alquanto intellettuale sui meccanismi che spingono Bertrand a trasformarsi in una sorta di Casanova dei nostri giorni, e una gravità che sottende l'intera opera. Opera di sincerità lacerante e dal tocco elegante, "L'uomo che amava le donne" resta un gioiellino da riscoprire.

Voto 8/10

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