Trama
Bertrand Morane, inappuntabile ingegnere di Montpellier, passa il suo tempo libero ad ammirare, cercare, inseguire le donne. Non è un dongiovanni, non è un viveur né uno psicopatico. Lo fa semplicemente perché con le donne si sente a suo agio e, soprattutto, si sente vivo. Un giorno, la vigilia di Natale del 1976, per seguire una donna, attraversa la strada e muore. La lunga teoria delle sue "vedove" sfila sulla sua tomba.
Note
Nonostante la leggerezza del tocco, è un film pieno di senso di morte: più che a Lubitsch, fa pensare al film successivo di Truffaut, "La camera verde". Citazione da ricordare: "Le gambe delle donne sono i compassi che misurano il mondo".
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Commenti (6) vedi tutti
Una poesia amara e cruda realizzata da un Truffaut molto ispirato.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiUn po' più adulto di altri, ma sempre bambino. E bello, come sempre.
commento di PitterSorprendente. Un film chiaro, evidente, allo stesso tempo però sottile, indagatore. Nella capcità unica in Truffaut di sondare la geometria di passioni che lega l'uomo alla sua stessa natura.
commento di Bazin847
commento di nico80omaggio alle donne e di quanto posson rendere pazzo un uomo…
commento di Dr.LynchLe donne sono state la sua vita, una donna ne causerà la morte. Grande Truffaut, irresistibile Charles Denner con quella faccia un po' così.
commento di daveper