Trama
L'oceano nasconde la storia di tutta l'umanità. Il mare contiene tutte le voci della Terra e di coloro che provengono dallo spazio esterno. L'acqua riceve impulsi dalle stelle e le trasmette alle creature viventi. L'acqua, in Cile, detiene anche il segreto di due misteriosi bottoni che sono stati ritrovati sul fondo dell'oceano. Il Cile, con le sue 2670 miglia di costa e il più grande arcipelago del mondo, presenta un paesaggio soprannaturale. In esso vi sono montagne, vulcani e ghiacciai, che conservano le voci dei popoli indigeni della Patagonia, dei primi marinai inglesi e dei prigionieri politici.
Approfondimento
LA MEMORIA DELL'ACQUA: I MISTERI DELLE ACQUE CILENE
Diretto da Patricio Guzmán, La memoria dell'acqua conclude il dittico iniziato dal regista con Nostalgia della luce concentrandosi sui misteri delle acque cilene, custodi di segreti storici a lungo taciuti e dei massacri compiuti nel Cile dai conquistadores prima e dal governo Pinochet dopo. Mentre in Nostalgia della luce protagonista è il deserto di Atacama, in La memoria dell'acqua al centro del racconto vi è la Patagonia occidentale, il più grande arcipelago al mondo, così descritto dal regista: «Situato nel sud del Cile, l'arcipelago conta infinite isole, isolotti, scogli e fiordi, per un totale di oltre 46 mila miglia di costa. Con parte della regione ancora inesplorata, la Patagonia occidentale si estende dal golfo di Penas all'isola di Staten, il punto più a sud dell'America meridionale. L'immenso labirinto ricorda le origini acquatiche dell'uomo: secondo lo scienziato tedesco Theodor Schwenk, "l'orecchio è un mollusco avvolto, il cuore l'incontro di due correnti sottomarine e alcune delle ossa umane formano una spirale simile a un vortice acquatico".
L'acqua non appartiene solo alla Terra. Si tratta infatti di un elemento comune nel sistema solare e si trova in forma di vapore in pianeti come Giove e Saturno e in forma di ghiaccio su Marte, sulla Luna, su Europa e su Titano. Al di là del sistema solare c'è anche acqua su altri corpi. Nel 2010, in Cile, l'osservatorio di La Silla ha scoperto che può esserci acqua liquida nel pianeta Gliese, nella costellazione della Bilancia, a 20 anni luce di distanza alla Terra. Allo stato delle conoscenze attuali, nessuno può negare l'eventuale esistenza di un arcipelago come quello della Patagonia anche lì.
Realizzare un film su questi luoghi vuol dire anche realizzare un film sulla storia dei suoi abitanti. Sempre secondo Schwenk "l'atto del pensare ricorda la capacità dell'acqua di adattarsi a tutto. La legge del pensiero è la stessa di quella dell'acqua, sempre pronta ad adattarsi". Forse ciò spiega come gli umani siano riusciti a vivere nella Patagonia occidentale per oltre diecimila anni, in completo isolamento, con temperature polari e con venti a oltre 124 miglia all'ora. Si pensa che nel XVIII secolo vi vivessero più di 8 mila persone. Adesso, i discenti diretti sono solo una ventina».
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- Orso d'argento per la miglior sceneggiatura a Patricio Guzmán al Festival di Berlino 2015
Commenti (1) vedi tutti
L'acqua come indizio:elemento testimoniale, fulcro di una indagine che spazia per tematica, specializzazione scientifica e costituisce un materiale rivelatore di genocidi e violenze perpetrate in epoche differenti tra gli arcipelaghi cileni. Un'esperienza altamente affascinante, oltre che una lezione civico/morale forte dal potentissimo impatto.
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