Regia di Ariel Vromen vedi scheda film
Un agente infiltrato della Cia (Reynolds) sta per concludere una trattativa con un hacker chiamato "l'olandese", il quale vorrebbe vendere la sua creatura - un programma per comandare a distanza qualsiasi arma nucleare - al solito pazzo che vuole distruggere il pianeta (Mollà). L'agente muore ma uno scienziato che lavora all'impresa da anni (Jones) trova il modo per impiantare la sua memoria residua nell'unica cavia disponibile, un feroce assassino con un lobo cerebrale fuori uso (Costner). Attraverso i ricordi di quest'ultimo, i servizi segreti tenteranno di ricostruire il piano del'agente defunto.
L'idea del trasferimento di identità non è nuovissima: da La fuga fino Face/off e Self/less, se ne possono trovare tracce più o meno riuscite. Ad accendere la miccia ci pensa però Kevin Costner, che indovina un personaggio borderline, tra esplosioni violentissime e iniezioni di umana pietas che arrivano dalla parte modificata del suo cervello. Se il suo antieroe, indossato con carisma, possiede contorni ben definiti, alcuni comprimari - a dispetto del cast altisonante - rasentano la macchietta, anche a causa di qualche buco di sceneggiatura di troppo, con un plot concentrato soprattutto sulle scene d'azione e su una sottotrama rosa.
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