Regia di Giuseppe De Santis vedi scheda film
Abbandonato il neorealismo (Riso amaro, Roma ore 11) anche perchè oramai fuori tempo massimo, e così anche i suoi strascichi rosa (Un marito per Anna Zaccheo, Giorni d'amore), De Santis cerca la propria strada in questo dramma di ambientazione paesana-rurale, fatto di gente comune alle prese con un'amara realtà, in una sorta di rivisitazione neorealista in salsa di melodramma. Dalla sua ha un discreto cast composto dalla coppia Silvana Mangano-Yves Montand circondata da buoni nomi (il messicano Pedro Armendariz, Giulio Calì, Irene Cefaro), ma soprattutto ha una sceneggiatura che si presuppone di ferro, in quanto scritta a più mani dal regista stesso, Tonino Guerra (che è anche aiuto regista, eccezionalmente), Elio Petri (già collaboratore di De Santis in scrittura dai tempi di Roma ore 11), Ivo Perilli, Gianni Puccini e Ugo Pirro: un all star team. Eppure De Santis lascia il film in mano al collega (semi esordiente e in passato suo aiuto regista) Leopoldo Savona, distaccandosi completamente dal progetto di Uomini e lupi, complice anche un pesante diverbio con il produttore Goffredo Lombardo. Il risultato finale in effetti non è dei migliori per il regista: ritmo blando, personaggi poco vivaci, intreccio di scarsa fantasia. 5/10.
In Abruzzo i lupari, cacciatori di lupo, vivono sempre maggiori difficoltà. Uno di loro, Giovanni, muore durante una battuta di caccia e il suo giovane aiutante Ricuccio prende il suo posto. Anche nel consolare la vedova.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta