Regia di Caterina Carone vedi scheda film
"Fraulein", che sappiamo significare "Signorina", in tedesco, è l'appellativo con cui è conosciuta e chiamata Regina, una quarantenne che, sulle Dolomiti, vive in un albergo ormai piuttosto malconcio, che frequenta pochissime persone, ed è scontrosa con tutti: giunge all'improvviso, un uomo dall'aria stralunata ma vivace, più avanti negli anni, e chiede di poter rimanere una notte. La quale diventerà un periodo, in cui le due personalità si scontrano e però potranno anche venirsi incontro, sullo sfondo di una tempesta solare. Trentaquattrenne, Caterina Carone viene dal documentario, e "Fraulein" è il suo primo lungometraggio: una commedia che predilige l'aspetto sentimentale della vicenda, più che rincorrere il sorriso, che gioca molto sulla scommessa di poter gestire Christian De Sica, in un ruolo per lui non consueto. Va detto che alla Carone riesce quel che non riuscì a Pupi Avati con "Il figlio più piccolo", e la star dei film di Natale fornisce una prova di chiaroscuri non forzata, e con dei riflessi malinconici ben dosati, ben coadiuvato dalla protagonista Lucia Mascino, che fa del suo personaggio qualcosa che assomiglia a una montagna, con asperità e distanze, ma anche con punti da cui si può vedere un panorama esclusivo. Magari il ritmo della pellicola non è proprio ben oliato, a volte si ha la sensazione di un'eccessiva scrittura, e di una rarefazione troppo marcata, in silenzi, pause e bilanciamento tra leggerezza e pacato dramma. Però si nota che è un film scritto e diretto da una donna, per l'approdo non obbligatoriamente rosa, e quell'arrivare ad una conclusione non definitiva, ma che è un passo in avanti per entrambi i personaggi principali, e forse li farà vivere meglio.
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