Regia di Daniel Attias vedi scheda film
Caccia al mostro di turno nella classica cittadina di provincia statunitense. La premessa risaputa (quanto lo è la conclusione) è accompagnata da uno svolgimento onesto e tutto sommato avvincente: personaggi stereotipati ma non irritanti, per i quali non si fatica a fare il tifo; momenti orrorifici distribuiti con intelligenza e mai stucchevoli; indagini scolastiche ma che tengono alta l'attenzione; un colpo di scena sulla scia di Non si sevizia un paperino di Fulci (e considerando che Cimitero vivente era praticamente una fotocopia di Zeder di Pupi Avati, viene da domandarsi quanto in effetti Stephen King abbia allungato l'occhio sul cinema di genere europeo per ingrassare la sua industria letteraria). In sostanza un film senza pretese ma abbastanza piacevole.
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