Regia di Daniel Attias vedi scheda film
Pellicola interessante anche se con vari difetti di sceneggiatura. Lo script, firmato nientemeno da Stephen King, deve molto a “Lo Squalo”, ma propone vari momenti inverosimili (vedi: i cittadini che, per dare la caccia a quello che ritengono essere un serial killer, si recano in un bosco in piena notte oppure il ragazzino che scorrazza per le vie urbane con un triciclo capace di sostenere il ritmo di un autovettura) e altri che un esperto come Stephen King non dovrebbe nemmeno pensare (la polizia che non si rende conto che gli assassinii sono stati commessi da una bestia!!). King snocciola anche qualche altra incertezza in qua e in là (vedi personaggi che vengono messi in scena, con un particolare impegno di caratterizzazione, e dopo poco vengono subito estromessi ovvero l’eccessiva caratterizzazione della famiglia del protagonista che, se da un lato fa affezionare ai protagonisti, dall’altro non fa sbocciare a pieno il potenziale orrorifico della pellicola.).
Davvero brutto e fuori luogo lo scatto che compie il Mannaro dopo esser stato ucciso.
Al di là di quanto sopra esposto, il resto del film è decisamente buono. La regia, di tale Attias (autore che non conosco), è assai incisiva nei momenti puramente orrorifici (si segnala qualche citazione ad Argento) e regala almeno un paio di sequenze davvero notevoli. Mi riferisco al secondo assassinio (con mdp che si muove al di sotto del pavimento di una serra) e soprattutto alla sequenza in cui i cittadini danno la caccia al mostro, non sapendo che esso si cela sotto lo strato di nebbia che li circonda.
Molto bene anche la fotografia e le creature del nostro Rambaldi (ancora una volta sorprendente).
In palla gli attori, su tutti il simpaticissimo Busey e il ragazzino che interpreta il protagonista. Tra i meno convincenti indico l’attore che ricopre il ruolo del reverendo.
Colonna sonora decisamente adeguata. Da segnalare qualche gustoso spruzzo gore (decapitazione su tutti).
Simpatico, ma con dei limiti di sceneggiatura che non sarebbe lecito attendersi da un autore che viene considerato, un po’ generosamente, come il migliore scrittore horror contemporaneo. Voto: 7
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