Trama
A Berlino, prima che sorga il sole, Victoria, una giovane donna di Madrid, si imbatte in quattro ragazzi, Sonne, Boxer, Blinker e Fuss, per cui la notte è appena iniziata. Per pagare un debito, i quattro sono costretti a passare per qualcosa di poco lecito, che finisce con il coinvolgere del tutto Victoria trasformandola in colei che conduce i giochi. Quella che per la giovane spagnola inizia come un'avventura emozionante si trasformerà ben presto in un incubo, che la metterà a dura prova.
Approfondimento
VICTORIA: UNA SOLA RIPRESA PER UNA RAPINA IN BANCA
Diretto da Sebastian Schipper e scritto dal regista con Olivia Neergaard-Holm e Eike Schulz, Victoria racconta le vicissitudini di Victoria, una giovane donna di Madrid, che incontra quattro ragazzi tedeschi fuori da una discoteca di Berlino con i quali vivrà la notte più lunga della sua vita. Sonne e i suoi amici sono dei berlinesi doc e le conquistano con la promessa di farle passare dei bei momenti e di mostrarle il vero lato della città. I ragazzi, però, si trovano in acque turbolente, dovendo un favore a qualcuno di molto pericoloso. Mentre il flirt di Victoria con Sonne si trasforma presto in qualcosa di più, il giovane convince Victoria ad aggregarsi alla folle notte del gruppo, destinata ad andare presto fuori controllo.
Con la direzione della fotografia di Sturla Brandth Grøvlen, le scenografie di Ulrich Friedrichs, i costumi di Stefanie Jauss e le musiche di Nils Frahm, Victoria viene così descritto da Schipper: «Victoria è un film che non è un film, non parla di una rapina in banca ma è una rapina in banca. È stato girato in un'unica ripresa da 2 ore e 14 minuti: nessun taglio, nessun trucco né a buon mercato né costoso, un solo ciak. Abbiamo iniziato a girare il 27 aprile 2014 poco dopo le 4:30 del mattino in un club che noi stessi avevamo provveduto a realizzare (al fine di mantenere la zona interdetta ad altri) e dopo 2 ore e 14 minuti - dopo aver corso, camminato, passeggiato e cambiato 22 luoghi, gestito 150 comparse e seguito 7 attori principali con tre diverse troupe - abbiamo terminato alle 06:54 quando il sole stava sorgendo e Laia Costa, interprete del personaggio di Victoria, finalmente si allontanava dal direttore della fotografia, che sembrava aver corso una maratona. Beh, non solo lui...
Perché lo abbiamo fatto? È folle e anche un po' stupido. Per lo stesso motivo per cui la gente rapina le banche: per i soldi, naturalmente. Ma forse non è l'unica ragione.
Victoria nasce da un mio semplice pensiero: mi sono reso conto che nella mia vita non avrei mai rapinato una banca. Non mi piace il pensiero ma credo che sarebbe un'esperienza come nessun'altra. Non parlo di far male a qualcuno, di ferirlo o di prendere ostaggi. Penso semmai alle azioni che comporta, al prendere una pistola in mano e al chiedere tutto e subito, all'ottenere i soldi senza alcun merito.
Hemingway voleva sparare a un elefante. Sapeva che sarebbe stato il suo ultimo peccato ma lo ha fatto comunque. Forse è anche il motivo per cui l'ha fatto. Così è stato anche per me: ho rapinato una banca ma con la consapevolezza di non essere un ladro ma un regista. Mi sono però chiesto cosa succedeva un'ora prima e un'ora dopo il furto. Questa è la ragione per cui conosciamo prima i personaggi, ascoltiamo le loro speranza e la loro disperazione, percepiamo la loro voglia di fare qualcosa che cambierà per sempre le loro vite. In più, partendo dal presupposto che esistono tanti film sulle rapine, desideravo mostrare ciò che pochi hanno messo in luce, ovvero cosa fa provare per davvero tale esperienza».
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- Orso d'argento per il miglior contributo artistico (ex aequo) al Festival di Berlino 2015
Commenti (6) vedi tutti
La storia è apparentemente improbabile, almeno quanto talora può esserlo la realtà, quindi assolutamente verosimile. E una soluzione tecnica 'impossibile' (il piano sequenza impetuoso di 140 minuti) diventa contenuto, racconta la vicenda dall'interno, descrive le emozioni, legge i pensieri, disegna il dramma con gli occhi dei protagonisti.
commento di leoposnerUN'ORA DOPO LA VISIONE, IN LINGUA ORIGINALE, MI GIRAVA ANCORA LA TESTA...FORSE UN'OVERDOSE DI EMOZIONI. AL LIMITE DELLA PROBABILITA'? CERTO... RISCHIOSISSIMO, STUPEFACENTE ESERCIZIO DI STILE (un unico piano sequenza di 2h e 20mn!!!!)? IDEM... MA PURE UN'AVVENTURA STUPEFACENTE, VERTIGINOSA, DIVERTENTE, ROMANTICA, TERRIFICANTE, STRAZIANTE. Gran film
commento di DavideKingInk80il repentino mutare delle speranze e delle illusioni di una giovane donna, annullate di colpo, in un crescendo di tensione, da una tragica e amarissima realtà.
leggi la recensione completa di laulillaStoria di solitudini che si incrociano e si riconoscono, si cercano e si parlano, si inseguono e si raggiungono, forse troppo tardi, prima che la notte finisca;questa tranche de vie di una straniata e poetica Nouvelle Vague berlinese è il racconto sorprendente di una gioa di vivere che deve fare i conti con la tragiche incombenze del destino.
leggi la recensione completa di maurizio73Il solito film tipicamente da festival del cinema. Solo un esercizio stilistico che pare quasi un documentario sul disagio giovanile......una notte brava che finisce in tragedia...tutto qui.
commento di ripley2001un film fatto di solo stile - pianosequenza "incredibile", bla bla bla - di sostanza vicino al vuoto assoluto...peccato, perché in realtà parte molto bene, diventando entro breve talmente improbabile da sfiorare spesso il ridicolo...ma sembra che basti così
commento di giovenosta