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L'ululato

Regia di Joe Dante vedi scheda film

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La recensione su L'ululato

di Baliverna
8 stelle

E' un film interessante questo di Dante, più che per il lato rigorosamente horror che pure funziona (suspense e effetti speciali indovinati), per il discorso e il messaggio. Non è infatti difficile vedere nel fenomeno della licantropia contagiosa una metafora sull'abbruttimento degli esseri umani, i quali sono ormai assai poco umani e molto simili a bestie feroci. Si potrebbe quasi citare il detto "homo homini lupus", cio "l'uomo è lupo all'uomo": il regista pare mettere in guardia sul fatto che molte persone stanno diventando sempre più cattive e aggressive, e anzi hanno bisogno di fare del male per sfogare sugli altri il male che hanno dentro. E sembrano pure accettare di buon grado questa loro cattiveria, sostenendo che dopo tutto non è difficile conviverci... Come spiega la protagonista nella scena finale, l'uomo sta dando spazio al male che cova silente dentro di lui e sta lasciando che esso prenda il sopravvento sul bene; l'unico modo per vincere questo imbestialimento dell'umanità e lottare tutti assieme, prendere sul serio il fenomeno, e chiedere l'aiuto di Dio. Il tutto finisce per essere un discorso religioso di stampo biblico, che vede l'uomo attirato dal male (anche se esso lo distrugge) a causa del peccato originale; se l'uomo gli dà adito, esso prende il sopravvento su di lui. Trovo questo discorso molto interessante, come le altre idee che Joe Dante esprimeva nei suoi film degli anni '80. In anni recenti purtroppo si è dato ad un iper-ecologismo esasperato e all'auspicio per la stessa scomparsa dell'umanità, che non mi vede più con lui.
Tornando al film, è un horror avvincente e abbastanza spaventoso. Gli effetti speciali sono curati e di alto livello, oltre che non esibiti in modo fine a se stesso. Sono a servizio del film, ed esso ne guadagna in tensione e terrore. Mi è piaciuta in particolare la parte dove la protagonista arriva col marito al festino sulla spiaggia. All'inizio tutto sembra allegro e molto rassicurante; poi, lentamente, emergono ambiguità, tensioni, e le stranezze degli invitati. Già lì era da andarsene alla svelta, rinunciando da subito al soggiorno nella casa di cura...
Direi che è un film che può piacere sia agli amanti dell'horror puro, che a quelli a cui piace anche un discorso metaforico.
Quanto agli attori, brava Dee-Wallace Stone e bravo anche Kevin McCarthy, la cui presenza nel cast allude al fatto che degli ultracorpi malefici sono entrati nelle persone, e le hanno disumanizzate.

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