Regia di Malgorzata Szumowska vedi scheda film
'Corpi', in originale 'Cialo', è uno studio di caratteri che la cineasta Szumowska ambienta nella sua Polonia ai giorni nostri, con protagonisti tre personaggi che ruotano attorno ad una donna morta suicida: il vedovo di lei (Janusz Gajos), un procuratore che, tra uno scottante caso di omicidio ed un altro, vive la dipartita della moglie rifugiandosi nell'alcool, la figlia, Olga (Justina Suwala), che è diventata anoressica a causa del trauma e Anna (Maja Ostaszewska), una terapista che cura la ragazza e altre vittime del disturbo alimentare, avendo, a sua volta, vissuto un trauma tremendo, con la perdita del figlio quand'era molto piccolo e vivendo ora con un cane.
Il film della regista di Cracovia assorbe le influenze del cinema di Kieslowski, sia dal punto di vista linguistico, con lunghe parti dove il silenzio padroneggia e, di conseguenza, i dialoghi sono scarnificati e ridotti all'osso, sia per la cupezza dei temi - morti, elaborazione del lutto, rapporti con l'aldilà, solitudine e vite condotte nell'anonimato di grandi città (Varsavia) fatte di grandi palazzoni non certo eleganti, dove la gente vive in gran parte esistenze anonime - che viene, per fortuna, ogni tanto interrotta da inserti di umorismo nero, che riescono a stemperare in parte l'atmosfera plumbea dell'opera.
'Corpi' non possiede di certo la forza espressiva dell'autore del 'Decalogo' e, a tratti, si perde in simbolismi esasperati ed accentuati, ma, come del resto l'inferiore 'Elles', possiede una gran cura nella messa in scena ed è ravvivato da uno splendido finale, con un singolare uso della musica ('You'll never Walk Alone' di Rodgers ed Hammerstein II), in cui finalmente si intravede un filo di speranza per il futuro, nonché da un notevole lavoro con i tre attori protagonisti, tutti molto bravi.
Voto: 6,5 (v.o.s.).
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