Trama
Un cinico procuratore e la figlia che soffre di anoressia provano, ognuno a modo proprio, a superare la tragica morte di una persona a loro molto cara. Quando un giorno la terapeuta della ragazza annuncia di essere stata contattata dall'aldilà e di avere un messaggio per loro, entrambi saranno costretti a rivedere le proprie convinzioni su vita e morte.
Approfondimento
BODY: I DIVERSI SIGNIFICATI DEL CORPO
Diretto da Malgorzata Szumowska e scritto dalla regista con Michal Englert, Body ci porta nella Polonia nei nostri giorni per raccontare le storie intrecciate di un procuratore, della sua anoressica figlia e della terapista della ragazza, che sostiene di poter parlare con la defunta madre della giovane. Tutti e tre hanno approcci radicalmente differenti ai concetti di corpo e anima. Il procuratore Janusz non è un uomo che si lascia facilmente sconvolgere. Abituato alle scene del crimine, è solito analizzare ogni piccolo dettaglio quando si imbatte in situazioni estreme che cerca di chiarire sempre con la massima solerzia. Di lui, si dice che sia fin troppo duro ma nessuno sa che, da quando gli è morta la moglie, è del tutto impotente nei confronti della figlia Olga, che soffre di anoressia. Temendo che possa farla finita, Janusz porta Olga in una clinica, dove opera la psicoterapeuta Anna. Anni prima, Anna ha perso il suo bambino e da quel momento vive isolata nella sua casa con un grande cane e con la convinzione di mettere in contatto i morti con coloro che sono rimasti in vita.
Unendo dramma ed elementi da commedia nera, Body ripercorre le difficoltà che le persone incontrano quando si trovano di fronte alla perdita dei propri cari: paura, mancanza di intimità, autolesionismo ed esoterismo ne sono solo alcune delle conseguenze. A spiegare meglio la genesi del progetto sono le parole della stessa regista: «Volevo realizzare un film sull'anoressia. Ci ho pensato a lungo e sono giunta alla conclusione che il tema, fin troppo ermetico, non avrebbe catturato il pubblico. Tuttavia, ho deciso di sviluppare l'argomento in maniera diversa e di conservare il personaggio di Olga e l'idea che un corpo possa farsi tramite di diversi significati chiusi nella mente. Un corpo - fisico, astrale o morto - può essere trattato come un oggetto e come tale può essere adorato o odiato.
Olga odia il suo corpo e lo vedo come qualcosa di inutile. Vuole essere libera e priva della propria corporeità. Lei è vittima della ricerca moderna del corpo ideale, che non esiste affatto. Il padre Janusz non sa come aiutarla. Per lui, un corpo è qualcosa di morto che vede ogni giorno per lavoro. E, come se non bastasse, non crede in nulla, nemmeno nella possibilità di una vita oltre il corpo e la morte. Anna invece crede nella "disincarnazione", nei fantasmi, e farà di tutto per convincerlo a crederci. Tutti e tre sono intrappolati nei loro corpi in un modo o nell'altro. Olga se ne vuole liberare, Janusz è ormai vecchio e amareggiato e Anna ha perso lungo il cammino la sua sessualità».
Note
Malgorzata Szumowska si era occupata del ruolo, e dell'uso, del corpo fin dal suo precedente lungometraggio "Elles". Con "Corpi" torna a girare nella sua Polonia muovendosi con scioltezza tra panorami esterni e scenari interiori.
Trailer
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- Orso d'argento per la miglior regia (ex aequo) a Malgorzata Szumowska al Festival di Berlino 2015
Commenti (1) vedi tutti
Siamo costretti a esistere. E ad aver paura sia della vita, sia del suo misterioso contrario.
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