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The Invitation

Regia di Karyn Kusama vedi scheda film

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La recensione su The Invitation

di undying
3 stelle

Oltre 70 minuti di noiosissimi dialoghi anticipano un finale non certo nuovo né interessante...

 

Un gruppo di amici, dopo anni che non si sono più visti, viene invitato da una coppia di conoscenti che teorizza strane idee dovute ad un recente viaggio (anche iniziatico). Dopo un lauto pasto e tanti ricordi fa la comparsa un video nel quale viene ripresa una morente. Successivi dialoghi svelano che, tra i presenti, grava una mancata elaborazione di un lutto. È solo l'inizio di un incubo, che oscilla tra paranoia e realtà e che vede Will -ospite in casa della ex moglie- supporre essere in agguato qualcosa di terrificante...

 

Logan Marshall-Green

The Invitation (2015): Logan Marshall-Green

 

E terrificante, invece, è il ritmo catatonico di un film che oscilla dalla paranoia cinematografica tipo Rosemary's baby al massacro (purtroppo reale) di Manson. Gli attori sono bravissimi e originale è l'idea di proporre il protagonista con look alla Charles Manson (qui preda e non carnefice).

 

Logan Marshall-Green, Michiel Huisman, Tammy Blanchard

The Invitation (2015): Logan Marshall-Green, Michiel Huisman, Tammy Blanchard

 

Ma la regia, davvero soporifera, di Karyn Kusama non aiuta affatto una sceneggiatura perdente e monotona che svogliatamente (visto che erano blindati all'interno, come fanno ad uscire dalla casa i superstiti?) ovvero solo negli ultimi 20 minuti, si inserisce nel genere horror con chiari rimandi a You're next, altro film di certo non memorabile.

 

scena

The Invitation (2015): scena

 

Con tutto il rispetto per la Midnight Factory, che lo ha distribuito in bluray e dvd, qui di fatto bene (con rimando alla frase promozionale della casa) c'è davvero pochino e, dopo 70 minuti di chiacchere a vuoto,  quel poco sparisce definitivamente. Peccato perché -a parità di scadente script- data la buona performance degli attori associata alla professionalità del reparto tecnico (fotografia, costumi e scenografia) sarebbe bastata una regia più dinamica e coinvolgente a garantire un risultato completamente diverso.

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