Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Dopo l’insuccesso di New York New York, Martin Scorsese era entrato in un periodo di forte crisi creativa. Durante questo periodo, diresse però un documentario musicale bellissimo ed indimenticabile, che è L’Ultimo Valzer. Scorsese, che già nel 1968 era stato dietro le quinte del famigerato concerto di Woodstock come regista della seconda unità, aveva una passione sconfinata per la musica rock e per i suoi autori. Così, quando nel 1976 il gruppo The Band, che era stato uno dei più sperimentali ed innovativi del panorama musicale statunitense, decise di realizzare un ultimo concerto prima di separarsi, Scorsese decise di far parte di quella memorabile serata e dirigerne un documentario. Il grande regista segue i cinque componenti della band con il suo solito stile quasi ossessivo, dialoga con loro sui grandi temi della vita e della musica. I membri del gruppo avevano deciso di separarsi, poiché consci di aver dato ormai il meglio di loro. Nelle loro discussioni con Scorsese, esce fuori tutta la malinconia di una generazione che si sentiva quasi sconfitta, che aveva perso lungo il cammino tanti amici deviati dal successo facile e da tutto ciò che ne consegue. La malinconia è il proprio il tema principale, racchiuso all’interno di un concerto che diventerà memorabile. I The Band, infatti, invitano al loro “ultimo valzer” una serie di musicisti straordinari, che regalano momenti difficilmente dimenticabili: Neil Young (che canta Helpless), Joni Mitchell (Coyote), Muddy Waters (Mannish Boy), Eric Clapton (Further on Up the Road), Emmylou Harris (Evangeline), Van Morrison (Caravan) e Bob Dylan (Forever Young), per poi concludere tutti insieme sullo stesso palco con l’immortale I Shall Be Released. Tutto questo, prima dei titoli di coda, quando la Band si congeda suonando in un teatro vuoto la dolce e sognante The Last Walts. Uno dei più grandi documentari di sempre sul rock e sulla musica in generale.
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