Regia di Nils Gaup vedi scheda film
Nils Gaup esordì alla regia quasi trent’anni fa con L’arciere di ghiaccio, film molto bello e troppo poco conosciuto ispirato da una leggenda lappone risalente all’anno mille circa. The Last King, ambientato un paio di secoli più tardi nel sud della Norvegia, prende invece spunto da una storia vera, ma lo ricorda molto per il modo in cui il regista riesce a sfruttare al meglio il fascino dei paesaggi innevati, in cui ancora una volta dimostra di sapersi muovere abilmente per ambientare rocamboleschi inseguimenti. A immergere lo spettatore nella vicenda, oltre ai paesaggi, contribuisce una ricostruzione degli ambienti molto accurata sia per quanto riguarda i villaggi che i palazzi. La sceneggiatura è piuttosto semplice con una storia molto lineare e forse un po’ poco fantasiosa, che vede i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, ma non sempre questo è un male e il film scivolerebbe intrattenendo gradevolmente per un’ora e mezza, se non fosse per la scelta, tanto di moda quanto inopportuna, di aver voluto per forza inserire la Chiesa tra i malvagi in una vicenda in cui nella realtà non c’entrava nulla. Cosa che sarebbe anche potuta passare in secondo piano e non infastidire più di tanto, ma purtroppo il comandante nemico ricorda con troppa insistenza che le nefandezze che compie sono in nome della Chiesa, con tanto di croce enorme cucita sugli abiti come neanche i crociati avevano, nel caso qualcuno rischiasse di dimenticarsene le volte in cui non parla. Nonostante ciò resta uno dei migliori film ambientati nel Medioevo degli ultimi vent’anni.
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