Regia di Giulio Questi vedi scheda film
Il non più giovane conte Ippolito ospita la coetanea baronessa di Valobra con Aurelia, la figlia di lei. L'uomo si innamora di quest'ultima, vittima però di un misterioso malessere e succube della madre.
Cineasta sfuggente, autore arduo a etichettarsi, Giulio Questi ha avuto anche un periodo di carriera 'istituzionale' (regolare, inquadrabile con facilità), quando - fra gli anni Ottanta e i Novanta - diresse qualche lavoro per la televisione di Stato. Vampirismus è un lungometraggio che così lungo poi non è (appena 72 minuti di durata) dalle atmosfere gotiche, che riprende l'omonimo racconto di E.T.A. Hoffmann con sceneggiatura del regista. I mezzi a disposizione sono dignitosissimi, ma sembra che Questi non nutra molta stima o addirittura interesse nei confronti della pellicola, che si trascina priva di colpi di scena verso una risoluzione finale che di macabro o addirittura terrificante ha molto, molto poco. La messa in scena è prettamente teatrale, peraltro con una recitazione enfatica che rovina la presunta atmosfera da brivido; non basta la buona professionalità dei protagonisti a risolvere la questione in modo efficace. Antonio Salines, Maria Grazia Marescalchi e la giovanissima Francesca Archibugi (che agli esordi si propose come attrice, per diventare poi l'affermata regista che sappiamo oggi) sono il tris di interpreti centrali dell'opera. L’Archibugi si presta anche a un paio di secondi di topless. Ritmo sonnolento e tensione prossima allo zero: operazione non riuscita. 2,5/10.
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