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Vampirismus

Regia di Giulio Questi vedi scheda film

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La recensione su Vampirismus

di undying
7 stelle

Un aristocratico contrario al matrimonio riceve la visita di un'anziana baronessa in compagnia della figlia. Attratto dalla giovane ragazza l'uomo muta pensiero, decidendo di convolare a nozze. Raffinato racconto macabro, diretto con stile da Giulio Questi. Protagonista ne è la futura regista Francesca Archibugi.

 

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Dopo un lungo periodo trascorso in Inghilterra, il conte Ippolito (Antonio Salines) torna in Italia. Impegnato nel restauro della villa ereditata dal padre, discute con l'amico Cipriano (Roberto Tesconi) della sua esperienza di viaggio, dichiarandosi single soddisfatto, per nulla intenzionato a trovare l'anima gemella. Affermazione, quest'ultima, presto smentita quanto riceve la visita della baronessa di Valobra (Maria Grazia Marescalchi), una donna dal passato controverso, conoscente del padre, coinvolta in un processo per aver dato asilo a un criminale diventato suo amante. La baronessa, infatti, è accompagnata dalla figlia Aurelia (Francesca Archibugi), ragazza di una radiosa bellezza che subito attira le attenzioni di Ippolito. Per via di un malore che colpisce Valobra e delle condizioni climatiche avverse, Ippolito ospita nella spaziosa villa madre e figlia, nonostante le contrarie volontà di uno zio (Adolfo Geri). La baronessa soffre di una malattia che, proprio in questa circostanza, la conduce alla morte. Ippolito decide di prendersi cura di Aurelia, arrivando a sposarla in tempi brevissimi, senza dare troppo peso agli strani comportamenti "notturni" della ragazza. Tormentata dal ricordo di abusi subìti da parte della severa baronessa, Aurelia passa notti disturbate da sogni angoscianti, venendo più volte osservata dalla servitù recarsi, in apparente stato di sonnambulismo, presso la tomba della madre.

 

"C'è qualcosa di più orribile di dover detestare e aborrire la propria madre. Da quando è morta ho paura: poco prima di morire mi ha minacciato e adesso mi sento afferrare da orribili presentimenti... Temo che possa uscire dalla tomba e venga a strapparmi dalle tue braccia per trascinarmi con lei nell'abisso."

(Aurelia)

 

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Vampirismus: Maria Grazia Marescalchi e Francesca Archibugi 

 

Da un racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (Vampirismus. Eine gräßliche Geschichte, 1821), Giulio Questi adatta questa raffinata versione televisiva destinata al ciclo "Il fascino dell'insolito". Data la scarsa disponibilità economica, caratteristica dell'intera seria, l'autore orienta la sua attenzione ai dialoghi e alla recitazione, non privando però lo spettatore di gradevoli piano sequenza e fluidi carrelli (si pensi alla coreografica cerimonia nuziale). Gli ambienti confinati a sfondi dal taglio teatrale, ma valorizzati da tocchi scenografici e costumi curati, contribuiscono a rendere più intimo il racconto. Questi, d'altronde, è l'unico vero regista coinvolto nel progetto, avendo peraltro in precedenza già affrontato tematiche insolite dando vita a opere singolari destinate alle sale, pur se non del tutto riuscite, certamente affascinanti (La morte ha fatto l'uovo, 1968 e Arcana, 1972), alternando la sua attività tra lungometraggi e produzioni destinate al piccolo schermo (per il precedente ciclo "I giochi del diavolo" aveva diretto L'uomo della sabbia). Interpretato da pochi, ma ottimi attori (eccezionale Francesca Archibugi, all'epoca ai primi passi come attrice, in seguito apprezzata sceneggiatrice e regista al debutto con Mignon è partita, 1988), Vampirismus procede in maniera lenta, ma insinuante, verso un tema macabro e terrificante: al contrario di quel che il titolo potrebbe far supporre, la spiegazione sulla strana patologia di Aurelia giunge sottesa, perciò ancor più d'effetto, quando la macchina da presa, nell'ultima inquadratura, con un delicato movimento laterale s'avvicina su un antico libro consultato da Ippolito e posto su un mobile: "Trattato sul masticare dei morti e sullo schioccar la lingua nelle tombe"....

 

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Giulio Questi (1924 - 2014)

 

Citazioni 

 

"Tu sai che la mia ispirazione maggiore è di essere un dandy sereno e imperturbabile, il ché mi sembra l'unica forma di stoicismo possibile in questa età di montante democrazia. Cos'è mai, infatti, il carattere fondamentale del dandismo se non la fredda determinazione di non essere mai né stupiti né commossi. Ebbene, malgrado questo proposito, io sono da alcune ore violentemente stupito e commosso. Ma di che, di che cosa, mi dirai tu: il bello è che non so risponderti. Ricordi i discorsi che facevamo questo pomeriggio sul riscatto della ragione? Ti dirò solo che in questo momento mi sembrano completamente vuoti e privi di realtà. Si direbbe che forze oscure, e non definite, possano insinuarsi a loro piacimento nei propositi più saldi del carattere e scardinare di prepotenza ogni filosofia dello stile."

(Ippolito dialoga con Cipriano)

 

"Stanotte ho fatto un sogno, visitavo un paese straniero e inospitale. Tutti gli abitanti erano malati, avevano dei forti dolori al ventre, stavano distesi lungo le strade, li tormentava la diarrea, scorrevano i rigagnoli, nelle pause vomitavano..."

(Aurelia)

 

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Il fascino dell'insolito  - La serie completa

 

STAGIONE 1 (1980)

- 1. La mezzatinta

- 2. La stanza n. 13

- 3. Piccolo assassino

- 4. Veglia al morto

- 5. Miriam

 

STAGIONE 2 (1981)

- 1. La strada al chiaro di luna 

- 2. La casa della follia

- 3. Impostore 

 

STAGIONE 3 (1982)

- 1. La tortura della speranza

- 2. La scoperta di Morniel Mataway 

- 3. Vampirismus

- 4. La cosa sulla soglia 

- 5. La specialità della casa

- 6. Castigo senza delitto 

 

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Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1776 - 1822)

 

"Nella giungla, i cadaveri passano molto velocemente dal brutto al peggio. Trascorrono solo poche ore prima che il rigor mortis li renda difficili da maneggiare, difficili da infilare in un contenitore di plastica. Perché intanto cominciano, se sono cadaveri di bianchi o di gialli, a diventare verdolini nei punti in cui la pelle è esposta. Poi diventano neri e cominciano a puzzare. Poi si gonfiano e scoppiano."

(Joe Haldeman)

 

Vampirismus (Giulio Questi, 1982)

 

F.P. 29/07/2023 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 71'14")

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