Regia di Alex Van Warmerdam vedi scheda film
Sull'onda dell'entusiasmo provocatomi dalla visione di "Borgman", lo strepitoso film precedente, 2013, del regista olandese, mi sono avvicinato con notevole speranza e curiosità a questo suo nuovo lavoro. Purtroppo, nonostante la solita perizia cinematografica, "Schneider Vs. Bax" è di gran lunga inferiore. Il grottesco, una caratteristica del suo Cinema, è ancora sottotraccia in tutto lo svolgersi della vicenda, ma, a differenza di "Borgman", serve solo come una spezia inutile gettata su un piatto abbastanza insapore. La vicenda è tipica da commedia nera, con protagonisti due killer di professione, uno interpretato dallo stesso Warmerdam, che vengono messi, a loro insaputa, uno contro l'altro. L'equivoco poi si chiarisce ma il meccanismo che si è innescato finirà col travolgere le loro vite, insieme a quelle di tutta una serie di personaggi, gettati più o meno a caso nella storia che si racconta. Questo film si giova di un bel paesaggio, quello piano e paludoso del nord dell'Olanda, molto simile, per certi versi, a una palude della Louisiana, e di una fotografia luminosa e lattiginosa, netta e geometrica, che rende la pellicola molto bella da vedere. Quello che non funziona è proprio la trama, che, seppure il gioco può, in qualche modo, intrigare, non riesce mai a decollare davvero e la tensione si sfilaccia presto, fra un po' di alcol, di droghe, depressioni varie e, come già detto, personaggi che entrano ed escono di scena senza un reale motivo. E' un piccolo esercizio di stile, gradevole fin che si vuole, ma che non centra alcun bersaglio, nonostante l'abbondanza di fucili di precisione. Se c'è dello humor io non l'ho capito, se c'è un messaggio, tanto meno. Dimenticatevi "Borgman", quello era ben altra roba!
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