Regia di Joseph Warren (Giuseppe Vari) vedi scheda film
La vendetta è facile e inutile ....
Un giovane messicano , vessato dal solito prepotente locale , impara l' uso delle armi da un anziano pistolero .... Il laziale Giuseppe Vari è stato un onesto artigiano buono per tutte le stagioni del nostro Cinema di genere ( dal peplum all' exploitation ) . Qui , su una sceneggiatura di Augusto Caminito , dirige questo Spaghetti Western che ricorda un po' il coevo e più celebre " I giorni dell' ira " . I due film sono affini in maniera evidente per le tematiche del rapporto maestro - allievo e della sua prevedibile evoluzione . In questa pellicola l' azione è minore e lascia maggiore spazio ad una buona introspezione psicologica dei due protagonisti . Notevoli in questo senso sono i dialoghi quasi esistenziali in cui il più esperto spiega al giovane i segreti del mestiere di killer e le conseguenze di tale attività .
I due attori principali si dimostrano assai bravi nei rispettivi ruoli : lo slavo Anthony Ghidra è il crepuscolare e disilluso pistolero che sogna la pensione , mentre il gigantesco George Eastman ( al suo primo ruolo importante ) è un efficace allievo voglioso di vendetta . La parte del viscido villain è affidata ad un buon Daniele Vargas , esperto in ruoli del genere . Poco convincente invece il personaggio interpretato dalla bella ma ambigua Dana Ghia , che tentenna un po' troppo tra le parti in causa facendo più danni che altro . Il budget del film è palesemente miserello , con locations laziali e sarde , ma è invece molto apprezzabile la bella e malinconica colonna sonora , opera di Roberto Pregadio . Insomma , questa pellicola è stata per me una bella sorpresa e quindi la voglio premiare con un largheggiante 7- .
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