Regia di Declan O'Brien vedi scheda film
Al pari dei seguiti della serie Wolf Creek, uno dei titoli più violenti e cattivi della corrente torture porn (o splatter pack) degli ultimi anni. Un tripudio di effetti grandguignoleschi davvero impressionanti, calati in un contesto da "thriller on the road".
Una coppia di drogati, in crisi di astinenza, ha l'idea di derubare un camionista, e per fare questo -dopo un contatto radio improvvisato- la ragazza si lascia dare il numero di cellulare dal primo intercettato e invia una sua foto nuda. Peccato che l'autista in questione sia "Chiodo Arrugginito", un sanguinario serial killer che non esita, dopo aver catturato la coppia, di farne a brandelli i corpi, tramite un ingegnoso sistema di catene che trascina i malcapitati sotto il Tir lanciato in folle corsa. In seguito, triste sorte tocca ad un gruppo di sei giovani, in viaggio sulla Statale 17 e diretti in Canada per un rally. I ragazzi fanno uno scherzo di dubbio gusto, tagliando la strada proprio al camionista sanguinario, che inizia a dar loro la caccia. Impareranno, sulla loro pelle, perché quel tragitto è stato denominato "strada del massacro".
Nel 2001 John Dahl, ispirato dal classico di Spielberg (Duel) realizza un poderoso thriller, vivacizzato da spericolati inseguimenti e acrobazie automobilistiche di estrema ed ottima fattura, proposte in un affascinante (e funzionale) scenario all'aperto. E proprio l'agire di un assassino, ferocissimo, in ambienti naturali lungo distese senza fine e/o strade sterminate, sembra anticipare il road-thriller Wolf creek (2005). Accostamento, quello di questo fantastico titolo australiano di estremo interesse, nient'affatto casuale, perché poi nel secondo capitolo sul camionista assassino -realizzato solo per il mercato home video nel 2008 (Radio killer 2: fine della corsa)- sull'impianto thriller del filone viene inserita una potente dose di splatter, con effetti realistici e piuttosto impressionanti.
E veniamo così a questo terzo segmento (il cui finale allude ad un ulteriore seguito) realizzato proprio l'anno seguente dell'iperviolento Wolf creek 2 (2013): qui Chiodo Arruginito, in fatto di cattiveria, sembra non volere essere da meno di Mick Taylor e si prodiga per mettere in atto infernali trappole che riducono i corpi delle vittime a brandelli, finendo per schiacciarli, farli esplodere, frullarli o -in una scena davvero impressionante- dimezzarli in due con totale devastazione (vittima legata sopra alla motrice, contro un cavalcavia) della parte superiore.
Alla regia, come anche in sceneggiatura, troviamo Declan O'Brien: uno che di splatter se ne intende, avendo diretto il terzo, quarto e quinto capitolo della famigerata serie Wrong turn. A questo punto è chiaro in cosa vada a parare anche questo ulteriore tassello di un filone ben poco adatto ai più impressionabili. Nessuna sottotrama, nessun secondo senso, ma tanta -tantissima- adrenalina. Inseguimenti perfetti, incidenti d'auto spettacolari, azione a non finire e molto -forse troppo- cinismo. Sangue a catinelle per sei momenti da tripudio del gore e della violenza simulata (eccellenti gli effetti realizzati con protesi vecchio stile) che rendono Radio killer 3 uno dei titoli più insostenibili del filone "torture porn". Forse secondo solo, guarda caso, al già citato Wolf Creek 2. Sotto questo aspetto dunque... un "must see" per ogni appassionato del brivido. Tutti gli incerti e i più sensibili, invece, lo evitino con cura se intendono proseguire a passare notti serene e -soprattutto- sonni tranquilli.
Nota
Considerata la destinazione finale del film (straight to video), si può notare come, per questo tipo di produzione, maggior libertà espressiva sia concessa agli autori. Sotto questo punto di vista -e fatto il confronto con titoli distribuiti invece nel circuito classico- per l'appassionato di cinema estremo sono molto più interessanti sequel tipo Radio killer 3, ovviamente se proposti nella versione unrated.
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