Regia di Andrea Jublin vedi scheda film
Giovanni (interpretato da Marco Todisco, già visto in Febbre da fieno) - che tutti chiamano Banana per via della sua passione per i colori verdeoro del Brasile e per il suo tiro proverbiale - frequenta il primo anno delle superiori di un istituto romano, è buono, ingenuo e grassottello e crede ostinatamente nella ricerca della felicità. Che nel suo caso si incarna in Jessica (Modica), coattona più grande di lui che sfrutta l'attrazione del ragazzino per svoltare le interrogazioni ed evitare l'ennesima bocciatura.
Il film diretto dall'esordiente Andrea Jublin è un romanzo di formazione sentimentale in chiave agrodolce, privo di una vera e propria trama ma saldamente ancorato al disegno, non di rado eccessivamente macchiettistico, dei personaggi che fanno da contorno a Banana: un padre rudemente pragmatico (Imparato), una madre decisamente bruttina ma con indomabili appetiti sessuali (Volodi), una sorella (Filippi) più grande divisa tra due amori (im)possibili, una professoressa disillusa (Bonaiuto), un compagno avido e così via almanaccando. Garbato e non privo di alcune trovate riuscite e originali (su tutte, il foglietto sul quale, anno per anno, uno spasimante della sorella di Banana annota il suo amore, mostrando anche la trasformazione della grafia), il romanzo di questo novello Candide è innocuo cinema da favola, leggerissimo e un po' vacuo.
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