Regia di José Giovanni vedi scheda film
Il "pòlar" e il "noir" sono generi che con il giallo classico sono più che imparentati,ma i francesi hanno impresso le differenziazioni che tali sono rimaste,tra il racconto thriller in cui si deve venire a capo di un indagine,e quello in cui la scena riguarda criminali e investigatori,ma in un contesto in cui le motivazioni umane e i caratteri scolpiscono l'evoluzione del racconto,dando naturalmente tinte fosche alle vicende:José Giovanni,che aveva una storia personale ingombrante sulle spalle,di collaborazionismo e di idee,almeno in gioventù,affini agli invasori nazisti,fu comunque tra i registi che,individuati come "di genere",lentamente diventarono autori riconosciuti,dalla critica e dal pubblico."Ultimo domicilio conosciuto" è un noir,appunto,che giunge alla fine degli anni Sessanta,che vede l'esperto mastino della Sureté Lino Ventura messo in un angolo per aver calpestato i piedi sbagliati,e che deve farsi carico della ricerca di un supertestimone utile per incastrare degli importanti malavitosi,e gli fa da spalla la fresca Marlène Jobert,anche per togliersi dalla penosa routine di un commissariato di seconda importanza,ove i due hanno la missione di beccare dei molestatori di signore sole.La conclusione della vicenda,però,non potrà essere che amara e lucidamente spietata:lo Stato usa e getta le persone,e se ne sbatte delle conseguenze delle loro "buone azioni",in un accesso di anarchismo a muso duro che dà l'avvitata conclusiva alla storia.Senza spicciarsi,"Ultimo domicilio conosciuto" conta sulla verosimiglianza di dialoghi e situazioni,su una buona coppia d'attori,con Ventura che intarsia di pacatezza e durezza il proprio poliziotto laconico,e la Jobert che arricchisce con la propria femminilità il film
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