Regia di Nobuhiko Ôbayashi vedi scheda film
Senza alcun contenuto che distragga dalla stravaganza della messinscena e della narrazione, il film di Obayashi può essere visto anche come una raffinata e indisciplinata meditazione cinematografica. Se è vero che la verosimiglianza e la logica si volgono le spalle, è altrettanto vero che la connessione fra orrore e umorismo e fra kitsch e incanto è estremamente solidale. Splendido e bizzarro tutto il pantheon femminile; eclettica la soundtrack.
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