Regia di Luigi Cozzi vedi scheda film
Hera (Maria Rosaria Omaggio), Afrodite (Margie Newton, pseudonimo di Margit Gansbacher), Poseidone (Ferdinando Poggi) e Flora (Laura Lenzi), si ribellano a Zeus (Claudio Cassinelli) rubandogli le "sette saette incantate" ed incorporandole in altrettanti mostri. Il capo dell'Olimpo, senza di esse, ha i poteri a mezzo servizio e non può quindi evitare che la Luna si vada a schiantare contro la Terra, né opporsi al conseguente dilagare dell'anarchia sul pianeta. Non contenti, i quattro disertori, hanno la malaugurata idea di riesumare il perfido Minosse (William Berger, ovvero Wilhelm Berger). Per fortuna, le preghiere di due guerriere, Urania (Milly "Camilla Patrizia" Carlucci) e Glaucia (Sonia Viviani) richiamano dal letargo cosmico il semidio Ercole (Lou Ferrigno).
Il poco di buono fatto nel primo capitolo, viene letteralmente vaporizzato... annientato. Non era certo un capolavoro, ma "Hercules" (1983) era una sperimentazione di Luigi Cozzi; creato per innovare un qualcosa immutato nei secoli (la mitologia), pur tra errori ed ingenuità, nel complesso era un film guardabile, quasi coerente nella sua follia. Il botteghino, soprattutto negli U.S.A., gli aveva dato ragione con discreti incassi... e questo è stato il problema. La nascita di un sequel è infatti figlio di quell'inaspettato successo, con produttori e regista mossi solo dal desiderio di far cassa (il titolo italiano, col rimando alla serie televisiva "L'incredibile Hulk", è patetico). Tutto sotto la decenza. Non c'è un minuto di questa pellicola in cui non traspaia approssimazione, la fastidiosa sensazione che nessuno creda al progetto, che tutto sia fatto controvoglia. Gli attori sono inascoltabili, imbarazzanti nella loro superficialità ed anche l'unico che si era salvato nel capitolo precedente (Berger) si uniforma al piattume generale. Luci colorate, flash continui ed utilizzo massiccio della computer grafica, che oltre al mal di testa, ci regala uno scontro tra Ercole e Minosse così kitsch, che si fatica a trovarne uno peggiore nella sterminata filmografia conosciuta.
Girato in gran parte al "Parco dei mostri" a Bomarzo (VT) dove le scenografie se le sono già trovate pronte.
Musiche di Pino Donaggio dirette da Natale Massara, che non modifica di una nota la colonna sonora del film precedente.
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