Ercole, nerboruto semidio, deve ritrovare le sette saette di Zeus per salvare la Terra dal devastante impatto contro la Luna.
Cozzi ritorna sui suoi passi a due anni di distanza dal precedente Hercules (1983); lo fa con tale gusto, inoltre, che risulta quasi difficile distinguere fra loro le due pellicole, ambedue puri gioielli trash. L'unica variazione sta nella trama, in ogni caso sempre sgangherata e priva di particolare mordente; per il resto si tratta in entrambi i casi di film a budget medio-basso, che puntano tutto sul cast paratelevisivo e su una salva di effetti speciali computerizzati da quattro soldi, presumibilmente ai tempi all'avanguardia, ma invecchiati decisamente in fretta. L'era informatica stava prendendo piede rapidamente e lavori come questi raccontano della curiosirà che anche il mondo del cinema ha nutrito nei confronti delle nuove tecnologie, desideroso di inserirle fra le sue soluzioni artistiche. Ma un'occhiata agli effetti di Le avventure di Ercole può già bastare a denunciarne la miseria e la pochezza in termini di resa. Questa volta Cozzi - anche autore della sceneggiatura - non vuole lasciare dubbi su chi sia il protagonista: per convincere il pubblico più distratto, inserisce l'aggettivo 'incredibile' nel titolo, che riporta ovviamente all'altrettanto incredibile Hulk che Lou Ferrigno interpretava in televisione all'epoca, con grande successo. Al suo fianco, inoltre, il cast prevede starlette del calibro di Serena Grandi, Milly Carlucci (fra tante recitazioni canine, la più latrante in assoluto è senz'altro la sua), Pamela Prati, Alessandra Canale, Eva Robin's; ma anche qualche attore vero e proprio come William Berger, Venantino Venantini, Claudio Cassinelli e Maria Rosaria Omaggio. Per non farsi mancare niente, poi, nel ruolo di Atena viene inserita la moglie di Lou Ferrigno, Carla Green (un cognome, un destino). Cozzi, esaurita la vena fantasy-mitologica, tornerà negli anni seguenti all'horror, genere da cui era partito. 1,5/10.
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