Regia di Ridley Scott vedi scheda film
L’osannazione dell’ultima pellicola di Ridley Scott è stata estremizzata da non so cosa che ho ricercato nei centoquaranta (troppi) minuti che svolgono la trama letteraria, essendo la sceneggiatura tratta dal romanzo di Andy Weir che, almeno dalle prime pagine, risulta essere più appetibile di attenzioni. La quarta pellicola fantascientifica del regista britannico è in realtà una palla abenorme, descrittiva allo stremo di dettagli, il più delle volte inutili, quasi diventando incomprensibili e per nulla interessanti. Matt Damon è bravo, a tratti e quindi non si regge per tutto il film. L’argomento è troppo navigato e ormai noioso, essendolo poi anche già di suo e Scott dimostra si di conoscerlo ma anche di averlo talmente trattato da sembrare quasi ripetitivo. Il film dura troppo pur essendo ben sviluppato, annoia nei tratti poco salienti da risultare superflui ed ecco che si finisce per allungare il brodo fino a farlo diventare acqua che non sa più di niente, solo l’ennesima sequenza di immagini spaziali che ormai non fanno più effetto nemmeno agli occhi. Caro Ridley, ascolta il mio spassionato consiglio, se questo è davvero il meglio che puoi fare: ritirati a miglior vita.
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