Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Creduto morto e abbandonato in seguito alla precipitosa fuga dell'equipaggio della prima missione umana della Nasa su Marte, l'astro-botanico Mark Watney è costretto ad ingegnarsi per sopravvivere in un ambiente ostile e con le scorte di acqua e cibo ormai al lumicino. Riuscito a mettersi in contatto con Huston, dovrà dare fondo a tutte le sue risorse fisiche e mentali in attesa che una missione di salvataggio lo riporti a casa.
Abbandonati i sogni di gloria e le ambizioni filosofiche di capolavori sci-fi come Alien e Blade Runner, Ridley Scott si riconverte alla fantascienza pubblicistica targata NASA con questo survival-drama da terra rossa che fa rimbalzare continuamente la pallina tra il campo base in terra straniera ed la base spaziale in terra d'America, secondo una dialettica interlocutoria nel solco della migliore trazione del cinema d'avventura hollywoodiano consacrato da Ron Howard ed il suo Apollo 13 (con tanto di countdown in sol e gli ingegnosi e tempestivi piani B di una Rescue Mission aperta alle collaborazioni internazionali).
Se i presupposti neo-positivistici di un'operazione del genere risiedono nell'esaltazione delle magnifiche sorti e progressive di un Self-made man naufragato sulle rive sabbiose di un mondo alieno ed inospitale e nel solito antropocentrismo yankee legato all'epica eroica di un irriducibile istinto di sopravivenza (Cast Away - 2000 - Robert Zemeckis), il film di Scott rimane coi piedi ben ancorati per terra (a dispetto di una gravità marziana poco più di un terzo di quella terrestre, sic!) scegliendo il racconto d'avventure facile e documentato come già De Palma circa tre lustri prima (Mission to Mars - 2000) ed alternado il registro drammatico-spettacolare di prammatica con la solita ironia American pop a colpi di disco music, accattivante guasconeria delle solite battute ad effetto (il piu grande botanico del pianeta, il primo uomo solo su marte dall'inizio dei tempi, l'uomo piu veloce nella storia dello spazio, il capitano Barbabionda, Ironman...) e l'amarcord cinefilo di 'giorni felici' che richiamano ed omaggiato l'ex ragazzo spelacchiato dai capelli rossi che ci ha insegnato la strada.
Insomma da una missione d'abbandono ad una di salvataggio con qualche eccesso melodrammatico di troppo ed una psicologia spicciola del senso di colpa che rimbalza da un punto all'altro di una triangolazione satellitare in attesa del consueto happy end: con Jessica Castain da una parte e Matt Damon dall'altra (una scena che suscita ricordi decisamente...interstellari), ma anche la risaputa epopea di una transumanza western lungo l'itinerario di una frontiera desertica verso il cratere Schiaparelli.
La soria non lesina certo momenti di buona tensione ed una coralità di voci attoriali ben caratterizzate, ma rischia di smarrirsi nella sua rassicurante prevedibilità e negli stereotipi del politicamente corretto, invertendo la rotta rispetto al cinico disincanto di una pietra miliare della fantascienza complottista alla Capricorn One dove, piuttosto che su di una rete di solidarietà globale, i poveri astronauti abbandonati a sè stessi dovevano guardarsi le spalle dagli spietati amministratori di quell'ente di propaganda e manipolazione a cui si era ridotta la NASA. Fatti due rapidi conti ed invertendo l'ordine dei fattori il prodotto (quello cinematografico s'intende) cambia eccome e non serve a riscattarlo nemmeno la spettacolarità di un finale scopiazzato con un Fly by che ricorda il primo volo di Gagarin ed il recupero coreografico sul filo dell'inerzia sulla falsariga del drammatico epilogo (quello sì!) di Mission To Mars: qui per salvarne uno non si può certo rischiare di farne morire un altro!
Capricorn One (1978): Una scena del film
Capricorn One (1978): Una scena del film
Mission to Mars (2000): Una scena del film
Sopravvissuto - The Martian (2015): Una scena del film
Prodotto dalla Scott Free Productions e distribuito dalla Fox si avvale delle location delocalizzate in Ungheria e Giordania e della puntuale consulenza degli scienziati dell'Ente spaziale americano. Presentato l'11 settembre 2015 al Toronto International Film Festival è disponibile nelle sale italiane dal 1 Ottobre.
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