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Sopravvissuto - The Martian

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sopravvissuto - The Martian

di ellebore
3 stelle
Mi sono approcciato alla visione con le migliori aspettative, confortato dall'autorevolezza del regista e dalle molte recensioni positive che ho letto. Purtroppo la delusione è stata forte. Il film è del tutto inverosimile, e non mi riferisco alle numerose licenze artistiche che fanno strame di ogni credibilità scientifica. Quando guardo un film di fantascienza, genere che amo, applico a priori la sospensione dell'incredulità. Anche se, a dirla tutta, la quantità di sciocchezze messe in scena nel recupero di Damon con tanto di propulsione procurata, ahimè, da un buco nella tuta potevano essere evitate. Quando parlavo di inverosimiglianza mi riferivo alla scelta di rappresentare  una situazione orribile svuotandola di ogni  drammaticità, e privilegiando anzi toni scanzonati che scivolano nel ridicolo. Di fronte alla prospettiva di una morte da incubo, il nostro non impazzisce, ascolta disco music. Ovvio che in un blockbuster americano le smargiassate adolescenziali non mancano mai ma non posso rassegnarmi alla triste involuzione di chi ha diretto Alien e Blade Runner. E non parliamo della retorica ed ipocrisia sparse a piene mani nel tentativo di accreditare un mondo inesistente in cui il salvataggio di una singola vita umana prescinde da ogni rapporto costo/beneficio. Per quanto riguarda la collaborazione con la Cina vorrei interpretarla come ecumenico auspicio ma temo sia inserita proprio a suggello della bolla di irrealtà in cui si vuole fare galleggiare lo spettatore. La sceneggiatura è risibile, infarcita di dialoghi banali e dei soliti insopportabili stereotipi tipici della filmografia di cassetta. Sola nota positiva la fotografia ipersatura nella rappresentazione dei paesaggi marziani, unica fonte di emozione. Anche se non comprendo per quale motivo non aderire alla realtà fisica perché il tramonto blu, e non rosso, di Marte avrebbe potuto essere visivamente affascinante. Matt Demon offre una interpretazione monocorde ed incolore.

P.S. A me il film sembra avere troppi punti di contatto con "Pianeta rosso" di Hoffman, un b-movie meno pretenzioso e, a mio avviso, meno noioso.

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