Regia di David Gordon Green vedi scheda film
David Gordon Green e' un regista che ultimamente era entrato nelle mie simpatie per aver diretto comedy come Sua maesta' o Strafumati, che consiglio di recuperare per una serata all'insegna della semplice e volgare demenzialita'. Ultimamente e' tornato a trattare temi ben piu' drammatici e in questo suo ultimo film avrebbe voluto coniugare le due cose, portanto alla luce un dramedy (molto piu' comedy di quello che si potrebbe pensare) coadiuvato addirittura da un cast niente male come Sandra Bullock, Billy Bob Thornton e Anthony Mackie tra gli altri. Risultato: non ci si e' manco avvicinato purtroppo e quello che esce dalla nostra bocca alla fine della visione e' un sonoro "che peccato". Che peccato perche, per esempio, l' ultima mezzoretta, lasciando stare le solite frasi fatte e senza senso per concludere la vicenda e qualche esagerazione di troppo, non era del tutto sbagliato, e in quei minuti finali ho intravisto quello che il regista voleva trasmetterci. Purtroppo pero' lo intravediamo solo e per la maggior parte assistiamo ad uno spettacolo che ha dell'incredibile per come e' mal studiato e messo in scena.
Ma veniamo a noi, cosa avrebbe voluto fare Green? Semplice, anzi mica tanto semplice: avrebbe voluto raccontarci un tema cosi' sentito, problematico e sfaccettato, come quello della politica, delle elezioni, dal punto di vista di un paese forse messo peggio anche di noi che e' la Bolivia, andando a fondo anche dei problemi del popolo non rimanendo solo nelle segrete stanze dei sindaci, pero' lo avrebbe voluto fare in modo leggero, con personaggi non proprio drammatici, ma altamente sopra le righe come quelli della Bullock e di Thornton che si sfidano, letteralmente, fino all'ultimo voto appunto. Il tutto infatti e' raccontato dal punto di vista della coordinatrice interpretata dalla Bullock, personaggio secondo me sbagliato fin dall'inizio, troppo sopra le righe e peraltro nemmeno ben messo in scena da lei stessa, troppo truccato, quasi finto, insomma completamente toppato e che dovrebbe invece essere estreamemente piu' complicato di quello che vediamo, ed e' per questo che il finale poi e' difficile da comprendere. Di Thornton invece non restano manco i capelli in questa pellicola, insomma attori anche buoni, per non dire ottimi, ma usati malissimo.
Per mettere in scena un dramedy del genere, secondo me, bisogna essere molto piu' che semplici mestieranti e purtroppo Green alla prova del noveha toppato chiaramente tanto che il film fu ignorato dai piu' dopo la sua uscita. Creare un amalgama tra questi generi cosi diversi non e' cosa da poco: una commedia anche molto forte, con un personaggio cosi avulso dal contesto che e' li solo per sfidare il suo nemico giurato, il coordinatore (Thornton insomma) dell'altro candidato alla presidenza boliviana; un political drama che indaga le varie strategie per accaparrarsi voti da parte dei candidati; infine un vero e proprio drama incentrato sulle problematiche del paese che devono venire necessariamente fuori prima o poi. Ora fare della politica una cosa comica, un gioco delle parti per chi acquista piu' percentuale, e' anche possibile visto che alla fine questo e', non c'e' niente di vero in questi candidati solo gente assetata di potere, una sfida a chi e' il miglior demagogo, ma vedere la Bullock col **** di fuori dal finestrino e dopo due secondi vedere mostrata una protesta cittadina cosi seria non funziona proprio. Insomma quello che voglio dire e' che per quanto l'idea fosse anche ottima, creare un dramedy in stile Argo per intenderci, Green non e' riuscito per niente ad amalgamare il tutto, sembrano quasi scene di due film diversi mischiate tra loro, e ogni sequenza che si sussegue, per quanto ben girata e montata, lascia un senso di straniamento non indifferente. Un buco nell'acqua che avrei voluto non accertare, ma che e' evidente gia' dalle prime sequenze.
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