Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un professore di filosofia, nichilista e depresso, origlia casualmente le lamentele di una donna la cui vita sarebbe stata rovinata da un certo giudice Spangler. L'uomo rintraccia il giudice e lo uccide, considerando l'assassinio un gesto di deliberata volontà capace di smuovere l'universo e cambiare il corso del destino. Ma il professore è stato visto da più persone.
Delitto per delitto di Hitchcock, Delitto e castigo di Dostoevskij e La banalità del male di Hannah Arendt: gli ingredienti sono quelli e purtroppo bisogna specificare: soltanto quelli. Il classico topos della conversazione origliata casualmente, già riproposto varie volte da Allen, è il fulcro ironicamente perfetto per una trama che ha tanto di già visto e, giocandoci qui un secondo purtroppo, visto meglio, anche all'interno della filmografia ormai sterminata dello stesso regista (Crimini e misfatti o Match point, per citare i due titoli alleniani più idealmente prossimi a questo lavoro). Irrational man ha tutte le carte in regola per diventare un bel film, sia chiaro; gli mancano solamente due caratteristiche però non imprescindibili: l'originalità, come già constatato, e una costruzione solida delle scene chiave, carenza sorprendente per una sceneggiatura dell'esperto cineasta newyorkese. Non funziona soprattutto il meccanismo giallo, hitchcockiano insomma, quello della tensione e del mistero: il delitto viene pazientemente tessuto in un'ora di pellicola per essere risolto sbrigativamente nella scena successiva, anticipando così il finale con ampio margine di tempo. A parte ciò, e a parte la panza orgogliosa e perennemente in bella vista di Joaquin Phoenix, Irrational man ha anche degli innegabili pregi: esteticamente è ben girato e ben confezionato, così come gli attori sono tutti ben in parte e in personaggi scritti con la dovuta perizia. Fra gli altri interpreti, oltre a Phoenix: Emma Stone, Jamie Blackley, Parker Posey, Tom Kemp. 4,5/10.
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