Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un Allen in giallo, minore ma non minimo
Avendo letto soltanto critiche negative su questo film, ne sono rimasta piacevolmente sorpresa. Woody Allen, recentemente, ha fatto di molto molto peggio (valgano per tutti Vicky Cristina Barcelona o l'imbarazzante To Rome wth Love). Irrational Man è un Match Point in tono minore oppure un Crimini e misfatti dove l'analisi di ambienti e personaggi della buona borghesia neewyorkese in cui Allen sa dare il meglio di sè è sostituita dalla pittura un tantino stereotipata di una fauna accademica che filosofa spesso a vuoto. C'è molto Hitchcock, ovviamente, nella storia del professore alcolizzato che seduce una bella studentessa e trama il delitto perfetto ai danni di un perfetto sconosciuto (come non ricordare L'ombra del dubbio?), e paradossalmente c'è persino un pizzico di Dino Risi (chissà se conscio) nel finale un po' affrettato che somiglia tanto a quello di un vecchio film con Sordi, Il vedovo. Poi c'è Joaquim Phoenix, sempre così tragico, così inquieto; troppo grasso all'inizio e troppo nevrotico alla fine, ma giusto per il personaggio. E c'è quel modo tutto alleniano di affrontare le trame gialle, quasi in punta di piedi, offrendo anche i colpi di scena in sottotono, quasi sottovoce.
Un Allen minore ma non minimo, che non fa ridere e forse nemmeno troppo pensare (la filosofia che propone è un condesato di idee risapute), ma che si lascia guardare con una certa attenzione.
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