Regia di Woody Allen vedi scheda film
Non si capisce tanto bene perchè da cinque anni a questa parte, l'appuntamento con i film di Woody Allen siano quasi sempre per le feste natalizie, ma questo riguarda la distribuzione. E, come si è detto ancora, girare un film o più all'anno, di certo non fa bene alla creatività di un autore che da più di trent'anni lavora a questo ritmo, anche perchè i film se li scrive pure. "Irrational man" appartiene al ramo legato al thriller, che Allen inaugurò una decina di stagioni fa con "Match Point": infatti, un professore di filosofia disilluso, dedito a bere e galleggiare nel sentore della propria depressione, cui però non manca la compagnia femminile, ritrova voglia di vivere e realizzazione quando comincia a progettare l'assassinio di un individuo estraneo, ma che, sentendo persone parlare in una tavola calda, ritiene persona indegna. Nel film si cita esplicitamente Dostojevskji, ed è abbastanza chiaro il riferimento, nella trama, a "Delitto e castigo", perchè a Woody Allen, come in altre pellicole con tematiche simili a questa, interessa scandagliare la linea tra scelte morali e colpa, tra interpretazione della Giustizia e castigo. In sè, "Irrational man" non è un brutto film, ma pare, tuttavia, un titolo minore della filmografia alleniana, scritto di mala voglia, e diretto più con mestiere che con convinzione. Non si capisce granchè come un Joaquin Phoenix sfatto e lagnoso divenga così attraente per i personaggi femminili principali, meglio figura la neomusa Emma Stone, al secondo lavoro con Allen. Meno coerente di "Match Point", con un finale che, non si sa quanto consapevolmente, rimanda a "Il vedovo" di Dino Risi, non di rado dà la sensazione di star guardando l'operina di un regista che fa un pò il verso a se stesso.
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