Regia di Woody Allen vedi scheda film
Lontano dalle genialità umoristiche delle sue commedie più conosciute, Allen pare ormai aver trovato un'altra (vera e propria) dimensione nel crime/thriller, in cui la pura autorialità ha la precedenza sulla più pungente satira, con più riflessioni e meno sorrisi...
Reduce dalle critiche avverse del precedente Magic in Moonlight, Allen insiste sulla dolcezza di Emma Stone affiancandole il talento di Joaquin Phoenix in un prodotto catalogabile (anche) come dark-comedy ma dai caratteri più tendenti al dramma che alla commedia, in un contesto (a tratti) quasi hitchcockiano da Delitto Perfetto.
"Ormai giro nuovi film perchè non trovo un escamotage migliore per sfuggire alla noia quotidiana"... Affermazione ormai tipica per un regista/attore over 60, a cui il quasi ottantenne Woody Allen non può fare eccezione. Il maestro della commedia americana, continua in effetti a sfornare (la media di) un film all'anno alternando risultati più o meno riusciti, cercando ogni volta di aggiungere qualche variante alla sua riconosciuta ricetta.
Una sorte di crocevia della sua nutrit(issim)a filmografia è stata (probabilmente) la metà degli anni zero, in cui il regista newyorkese ha dato inizio al suo tour europeo tra Londra, Barcellona, Parigi e Roma confezionando film dai risultati (come detto) altalenanti, di cui il più riuscito è stato (a detta della maggioranza) il londinese Match Point, melo-thriller decisamente lontano dai suoi canoni precedenti che ebbe il merito di convincere critica e pubblico.
Pur avendo ambientazione americana, è su un percorso simile che si snoda quest'ultimo IRRATIONAL MAN, sorte di crime-comedy dai contorni intrinsecamente filosofici e cinematograficamente hitchcockiani, un Delitto e castigo leggero e profondo al tempo stesso.
Il risultato non è eccezionale ma lascia comunque (pienamente) soddisfatti perchè Allen riesce a rendere scorrevole e coinvolgente una materia, di per sè, difficile da masticare ai meno avvezzi, confezionando una sceneggiatura calibrata e aderente nel suo complesso, in cui il nichilismo in cui rimane intrappolato il personaggio di Joaquin Phoenix ben si sposa con la maturazione caratteriale di quello di Emma Stone.
Sarà anche banale, ma le vette passate della filmografia di Allen sono (con tutta probabilità) destinate a rimanere tali e irripetibili ma finchè il buon Woody insiste a sfornarci, anche a corrente alterna, prodotti come questo IRRATIONAL MAN, ci si può anche accontentare e, anzi, pure apprezzare...
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