Regia di Woody Allen vedi scheda film
Con lo stomaco gonfio di alcol e la testa piena di pensieri il professor Lucas si aggira per i viali di un campus universitario. Intreccia relazioni con una giovane studentessa e una matura collega, facendosi un ultimo giro sulla giostra dei sentimenti e del sesso, prima di cadere nel baratro senza fondo della sua mente, ormai senza più nessun controllo, dove vita e filosofia tentano un impossibile incontro.
L’idea di un omicidio. Le riflessioni morali. Allen allestisce plot narrativi che giocano con il caso e le sue bizzarre scelte, dalla depressione all’intensità, dal cazzo moscio agli orgasmi primitivi, tutto resta intrappolato in una logica autoriale tanto perfetta e funzionale quanto conosciuta e quindi prevedibile. Si sta al gioco, perché fatto con intelligenza e grande professionalità, si ride, si ascoltano le banalità filosofiche del professore, ci si eccita un po’ sulle cosce della sua coscienziosa piccola amante e ci si domanda dopo un po’ per quale motivo nella sua vecchiaia un uomo come Allen debba ancora rimanere attaccato a tutto questo. Ossessioni cinematografiche e private.
Meravigliosa Parker Posey, professoressa insoddisfatta e sognatrice, dedita alle gioie della carne e dei vizi. E’ lei, dentro agli inganni e ai margini delle macchinazioni cerebrali, a splendere in tutta la sua intensa femminilità, una risata e una scopata, una bottiglia di puro malto e dell’ottima erba, come filosofia di vita non c’è proprio nulla da dire.
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