Regia di Woody Allen vedi scheda film
Abe Lucas (Phoenix), professore di filosofia carismatico, anticonformista, nichilista e autodistruttivo, sembra avere perso completamente il gusto di vivere. Lo ritrova accidentalmente quando decide di uccidere un giudice che sta perseguitando una povera ragazza madre, della quale ha origliato casualmente una conversazione in una tavola calda. Tra lui e la vittima non c'è alcun legame, né tanto meno esiste un movente. Soltanto così, nella convinzione di poter realizzare il delitto perfetto, il professor Lucas ritroverà il gusto di vivere.
Allen, che torna al suo meglio dai tempi di Basta che funzioni, propone nuovamente un tema a lui caro, quello del fondamento della morale, portandolo alle estreme conseguenze come già aveva fatto in Crimini e misfatti e, soprattutto, Match point. Muovendosi tra Nietzsche, Kierkgaard e la sbandierata infondatezza dell'etica kantiana più volte richiamata dal protagonista nel film, Allen firma un'opera a metà strada tra noir e commedia nera, tenendo saldo il riferimento alla dialettica tra delitto e castigo, al ruolo del caso nelle nostre esistenze, all'irrazionalità dell'essere umano nell'assurdità teleologica dell'esistenza e alla vacuità dei principi etici.
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