Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Un racconto cinematograficamente ricco e appagante, con scene che lasciano attoniti.
La natura e le sue avversità risvegliano, amplificandola, la sfera istintuale di ogni uomo: se nel repellente personaggio di Tom Hardy rivelano impulsi criminali, nel caparbio cacciatore Hugh Glass, la cui pazzesca storia, narrata in un romanzo da Michael Purke, aveva già ispirato Uomo bianco, va' col tuo Dio!, accendono una spinta rovente, benigna e senza sosta. La pulsione a non lasciare la propria pelle nell'inverno glaciale del Dakota? Oppure il bruciante desiderio di giustizia da cui essa è alimentata? In proposito, il film di Alejandro Gonzáles Iñárritu, scritto dal regista con Mark L. Smith, non offre responsi chiari, né tantomeno argomenti di dibattito ben individuabili: alla fine, in Revenant prevale indomita (ed è, in ogni caso, un bene) la goduria di un racconto cinematograficamente ricco e appagante, con scene che lasciano attoniti (l'improvviso attacco da parte del grizzly; la sanguinolenta resa dei conti lungo il Missouri), echi degli western classici (Per un pugno di dollari) e del cinema più recente (Skyfall, Cast Away). Divina la fotografia di Emmanuel Lubezky (Gravity), ed eccezionale la performance attoriale di Leonardo DiCaprio (finalmente coronata da un Oscar dopo cinque nomination andate a vuoto), che ha girato con la febbre alta e con la bronchite. Notevoli anche Hardy, Domhnall Gleeson e Will Poulter.
La vibrante colonna sonora è firmata da Ryüichi Sakamoto, Bryce Dessner e Alva Noto.
OTTIMO film (8) — Bollino GIALLO
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