Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
Non del tutto convincente questa pellicola di Inarritu e quasi scandaloso che Di Caprio abbia vinto il suo primo Oscar solo a questa prova attoriale, non certo memorabile, dopo ben 22 anni di carriera e prove molto più incisive
Che Di Caprio abbia ottenuto il suo primo Oscar per questo film lascia un pò perplessi, in quanto nella sua ventennale carriera aveva saputo mostrare ben prima (e meglio) le proprie capacità attoriali (giusto per citarne un paio a gusto personale, "Buon compleanno,mr Grape" e "The wolf of Wall Street"). Ed ancor più perplessi lascia l'Oscar alla regia per un film non brutto, sia chiaro, ma che calca fin troppo la mano sul contorno (la difficile sopravvivenza di un uomo nella foresta, dopo essere stato agggredito da un orso in una scena che difficilmente si dimentica) che sul contenuto (la ricerca del colpevole, in questo caso il compagno di spedizione che prima lo abbandona ferito, e poi ne uccide il figlio). Si rischia cosi' di perdere di vista tutto ciò che per un uomo allo stremo rappresenta l'unica ancora di salvezza e motivo di rivalsa (portando, tra l'altro, ad una guarigione fin troppo miracolosa...). Rimane cosi', a mio modesto parere, il terzo (quello alla fotografia crepuscolare di Lubezki) l'Oscar più meritato di un film con più ombre che luci, non certo la miglior pellicola di Inarritu in circolazione.
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