Regia di Ferdinando Baldi vedi scheda film
Far West. Una zingara spedisce un avventuriero pronto a tutto in Spagna, per accompagnare una ragazza che si professa principessa; la ricompensa di 50mila dollari fa sì che l'uomo prenda l'impegno molto, molto seriamente. Anche quando arriva in Spagna e si trova di fronte a un inaspettato medioevo, tra barbari, castelli, antichi strumenti di tortura e persino un pazzo che crede di essere il Riccardo III di Shakespeare.
Lo Straniero, atto quarto. Torna sul grande schermo il personaggio interpretato da Tony Anthony – sembra uno pseudonimo all'italiana di scarsa fantasia, e invece è uno pseudonimo scelto, in maniera ancor più colpevole se possibile, dall'americanissimo Roger Pettito, nome all'anagrafe dell'attore. Torna e, come sempre, è pronto a tutto pur di conquistare il dannato malloppo di turno; questa è però la prima occasione in cui dietro la macchina da presa c'è Ferdinando Baldi: nei tre precedenti capitoli della saga dello Straniero, Anthony era stato diretto da Luigi Vanzi. E se i primi tre titoli erano stati girati e lanciati in sala nel giro di un anno tra il 1967 e il 1968, di anni nel frattempo ne sono passati ben sette e qualche differenza, per forza di cose, si nota fin da subito. Non tanto nel mestiere di Baldi, probabilmente anche superiore a quello del collega Vanzi, e neppure nelle carenze attoriali del protagonista, francamente troppo simile a Beppe Grillo per avere la faccia da duro, scaltro e vincente; le differenze a cui si accennava poco fa sono invece ravvisabili nei gusti del pubblico e nelle direzioni imposte alla pellicola (due caratteristiche che si influenzano notoriamente a vicenda), che non è più 'semplicemente' uno spaghetti western, ma viene ibridata con la commedia e soprattutto con il film storico. Lo stesso Baldi si dichiarò scettico sul risultato finale, eppure sul copione dovrebbe comparire anche il suo nome; nella versione del film reperibile su YouTube ad aprile 2025 non compaiono crediti di scrittura, che in rete però vengono attribuiti ad Anthony per il soggetto e a Lloyd Battista e Wolfe Lowenthal per la sceneggiatura, mentre qualcuno sostiene la presenza in fase di scrittura anche da parte del regista. Dettagli minori comunque, di fronte a un western all'italiana abbastanza violento e gravido di azione, dal ritmo forsennato ma sostanzialmente privo di contenuti degni di nota, che mescola assieme generi distantissimi dando un colpo al cerchio dell'intrattenimento puro, spensierato, e uno alla botte dell'innovazione, dello svecchiamento del filone, con esiti come detto piuttosto discutibili. Nel cast anche Diana Lorys, il già citato Battista e Raf Baldassarre. 3/10.
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