Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film
Arrivato al quinto episodio, a 19 anni dal primo, e al quinto cambio di regia, il camaleontico agente della IMF (Impossible Missions Force) Ethan Hunt (Tom Cruise, qui in veste anche di produttore) non mostra alcun segno di invecchiamento. Perennemente in smagliante forma fisica (basterebbe vedere come fa la pertica al contrario e con le mani legate a colpi di addominali), questa volta l'agente americano deve scompaginare, insieme ai sui fidatissimi amici, un'organizzazione criminale nota come "Il Sindacato", foraggiata segretamente da un'alta carica doppiogiochista del governo britannico e incredibilmente evanescente e magmatica da essere difficilmente catturabile. Come se non bastasse, ai piani alti della Cia sono convinti che l'organizzazione (la nazione canaglia del sottotitolo, costituita da agenti segreti di ogni nazione dati per morti e rimessi in circolazione con altre identità) sia il frutto dell'immaginazione di Hunt.
Portando le capacità atletiche e tecnologiche al'ennesima potenza, Christopher McQuarrie, che già aveva diretto Cruise nel'ottimo Jack Reacher, firma anche il miglior episodio ispirato al serial televisivo che tanto successo ebbe negli anni Sessanta (episodio che si colloca di un pelo sopra quello diretto nel 2006 da J.J. Abrams, decisamente più contorto nella trama). Non più, infatti, soltanto una giustapposizione pretestuosa di location e scene d'azione, ma anche un plot che, per quanto percorso da trovate fantascientifiche e dal sottofondo di una relazione in pieno understatement tra il protagonista e una agente britannica (Rebecca Ferguson, bella e brava), si lascia seguire agilmente e si fa apprezzare per la potenza immaginativa di molte situazioni al limite: un inseguimento mozzafiato tra un'auto e alcune motociclette, il corpo a corpo sulle quinte di un teatro viennese, il tentativo di hackeraggio subacqueo e il finale da standing ovation.
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