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Mission: Impossible - Rogue Nation

Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film

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La recensione su Mission: Impossible - Rogue Nation

di alan smithee
7 stelle

Invecchia bene il serial (lo è stato per davvero nei lontani anni '60, per una produzione televisiva di successo, portata poi al cinema da Brian De Palma quasi un ventennio fa) che vede come protagonista l'agente segreto Ethan Hunt & soci: molto bene, e alla quinta puntata cinematografica, la vicenda si presenta viva, vivace, portentosa tutta la costruzione, con una trama giallo-spionistica che risulta tutt'altro che una “mission impossible” da comprendere e seguire senza annoiarsi o perdere il filo: non che lo sviluppo non sia un po' complesso, ma l'azione e i colpi di scena non si limitano a vivacizzare una prima parte spumeggiante quanto è lecito aspettarsi da uno dei migliori Bond movie (invero spesso più fiacchi o meno appassionanti) degli ultimi anni.

Bravo Tom Cruise, che approfitta del personaggio per tornare ogni volta a galla dopo una certa latente tendenza a perdere smalto e seguaci, e che qui si impegna anima e corpo ancora più efficacemente dei precedenti episodi. Bravissimo Christpher McQuarrie, uno e trino nella veste di produttore (assieme allo stesso Cruise), regista e pure sceneggiatore.

 

 

E l'azione, rutilante ma anche cadenzata con criterio lungo tutte le oltre due ore di durata del film, si sviluppa tra un ottimo incipit adrenalinico con l'eroe al bordo di un boeing in fase di decollo, alle prese col tentativo di recuperare dei pericolossissimi ordigni rubati da una organizzazione deviata chiamata “il Sindacato”; il quale, composto da ex agenti ora passati al soldo del nemico di stampo terrorista, non perde tempo ad influenzare il governo americano per dichiarare sciolta l'IMF di Hunt, che costituisce a tutti gli effetti la minaccia più potente e concreta per sventare le trame losche di questa associazione potente e clandestina.

L'azione si rimbalza con ritmo e classe da vendere tra le solite locations affascinanti ed esclusive, un teatro viennese nel bel mezzo della rappresentazione di una Turandot esemplare, e corse e rincorse d'auto e moto girate davvero con classe.

E pure una Bond girl...ops che gaffe!..."Hunt girl" da manuale: bella, tenace, e non poi così impossibile come quella rappresentataci da una bravissima, bella con i suoi occhi di ghiaccio, e fino ad ora non notissima Rebecca Ferguson: una partner da manuale, che pure il rivale Bond invidierebbe ad Hunt, pretendendola al suo fianco.

 

 

E Cruise risulta attorniato da un cast eccellente composto da un Pegg esilarante, più Renner, Rhames e Baldwin che partecipano senza strapparsi la parte, ma con intelligente intenti collaborativi, mentre Sean Harris è nuovamente un cattivo da manuale.

Bravi tutti. Finalmente un blockbuster da godersi fino in fondo senza pentirsi di esserci ricascati, mentre le note della irresistibile e concitata colonna sonora si alternano a quelle, stravolte, ma tutt'altro che vergognosamente, del Nessun dorma della Turandot di cui sopra.

 

 

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