Regia di David Farr vedi scheda film
Una coppia borghese fattasi da sé ed una ricca e vorace condividono una palazzina residenziale ed attendono entrambe un nascituro. Un tragico incidente interrompe i piani della coppia ricca, che si vendica sull'altra, pretendendo di avere ciò che gli spetta. Thriller patinato dalle soluzioni scontate, che dimentica per strada un'ironia necessaria.
Una tranquilla ed affiatata coppia borghese è in fermento per l'attesa del primo erede. Nel loro stabile, una palazzina semplice ma riadattata in modo assai elegante ed in perfetto stile londoniano, l'appartamento al pian terreno, per anni abbandonato a seguito della morte del precedente anziano proprietario, è stato acquistato da una coppia agiata di sposi belli e distinti, la cui donna pure lei è in attesa di partorire. In poco tempo la casa abbandonata del piano di sotto si trasforma in un'oasi di perfezione, degna di una rivista di arredamento, con un giardino immacolato percorso da un prato verde dalle perfezioni geometriche che quasi creano imbarazzo.
Tra le donne, dopo una breve titubanza, si instaura un rapporto di complicità che pare foriero di una idilliaca intesa tra vicini di pianerottolo.
Questo almeno finché una sera i nuovi vicini, invitati a cena dai nostri due protagonisti, non incappano in un tragico incidente in cui la donna inciampa nelle scarpe che meticolosamente i due hanno lasciato come d'abitudine fuori della porta, cade, rovina per le scale e perde il bambino.
Sconvolti, anche perché a loro detta erano ben sette anni che tentavano di diventare genitori, i due nuovi vicini attribuiscono tutta la responsabilità ai padroni di casa, sconvolti pure loro dai sensi di colpa, ma anche convinti di non essere realmente loro i veri colpevoli di un vero e proprio tragico incidente causato da una drammatica fatalità.
L'atmosfera cambia e si fa tesa, poi i due coniugi del pian terreno decidono di lasciare la casa, ed intanto ai nostri nasce il primogenito Peter.
Quando l'altra coppia ritorna, il bimbo è solo un neonato ed i rapporti di vicinato sembrano pian piano tornare alla normalità.
Almeno finché Kate, la nostra protagonista, non scopre una circostanza diabolica: un complotto maligno (che non cito per non rovinare eventuali sorprese, ma di cui non è per nulla impossibile comprenderne le caratteristiche).
Una trama oscura che la mette in allerta, non creduta a sufficienza dal marito, che la pcrede esaurita. Fino all'accadere delle circostanze più tragiche ed oscure.
The Ones Below, conosciuto come "London House" nella distribuzione francese, è un thriller piuttosto scontato che sembra uscito da un copione rimaneggiato di Joe Esterhas - sceneggiatore made in Usa di punta di più di vent'anni orsono - degli anni '90. Un complotto diabolico ordito per ottenere tutto ciò che è stato negato, ove la malvagità opprime ed ha la meglio sulla normale legittima volontà di vivere una propria legittima esistenza di soddisfazioni e tappe giunte al buon realizzo.
Purtroppo la credibilità, non necessaria ma almeno auspicabile per vie sommarie quando si costruisce un intrigo, latita ed il piano ordito dalla coppia satanica è davvero facilmente prevedibile, così come anche assai poco probabile, per fortuna.
Ed il film risulta vittima di una storia che non convince e si rivela prevedibile e scontata in ogni suo pur scellerato colpo di scena.
Tra gli attori la volitiva e solare Clemence Poesy si rivela una volta in più un'attrice internazionale in grado di adattarsi alle mille sfaccettature di personaggi anche diametrtalmente opposti e a cinematografie di paesi più disparati.
Si rivede il bellone anni '90 David Morissey (era l'antagonista della Stone nello scellerato Basic Instict 2), dinoccolato come ce lo ricordavamo nei '90, mentre nei panni della hitchcockiana sua partner troviamo l'attrice nordica bellissima e biondissima Laura Birn, che coi capelli raccolti ricorda in modo incredibile e non a caso l'indimenticata Tippi Hedren.
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