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Captain Fantastic

Regia di Matt Ross vedi scheda film

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La recensione su Captain Fantastic

di Furetto60
8 stelle

Geniale e originale

Famiglia "sui generis", rifiutando i modelli comportamentali classici ,in modo particolare quelli legati alla società dei consumi,decide di vivere in una foresta del nord-America, in quasi totale isolamento,fuori dagli schemi convenzionali,con pochissimi contatti con il mondo esterno,in completa autarchia.Organizzano feste,suonano, cantano, esplorano il territorio,procacciandosi il cibo, cacciando o pescando,fanno veri e propri percorsi di sopravvivenza, dure prove, allenamenti faticosi,collocandosi in  perfetta simbiosi con l'ambiente circostante, rifiutando di possedere e  utilizzare qualsiasi dispositivo elettronico o digitale. Studiano scrupolosamente, confrontandosi attivamente e reciprocamente, in uno scambio di pensieri e opinioni critico e avulso da un nozionismo sterile, dunque sembrano riuscire ad armonizzare l'attività intellettuale, con un'esistenza selvaggia.Un  padre-padrone,Ben  guida, addestra ed educa questa piccola tribù, costituita da sei figli più la moglie, che però afflitta da problemi neurologici,un brutto giorno si suicida e qui cominciano i problemi.Ben è costretto, suo malgrado, a lasciare la vita che insieme alla compagna si era costruito nei boschi, per affrontare il mondo della realtà, fatto di situazioni ed emozioni che i suoi figli ovviamente ignorano. La famiglia Cash sale sul loro personale scuolabus  chiamato Steve, e intraprende un lungo viaggio verso il Nuovo Messico, per assistere al funerale della madre.

Dovranno tutti fare i conti con il mondo sconosciuto della cosiddetta normalità,il  viaggio  farà emergere conflitti e pene, peraltro alcuni dei figli metteranno anche seriamente in discussione il comportamento paterno ,attribuendogli perfino la colpa del suicidio della madre,sì scontreranno con il mondo materiale, soprattutto con la famiglia della madre,convenzionale e benestante, lontana anni luce dal loro "modus vivendi" sobrio e alternativo, cui sono abituati,ciò obbligherà il padre-patriarca a dubitare della sua concezione di educazione e istruzione e a rivedere certe scelte,il figlio più grande andrà all'università e gli altri cominceranno a frequentare una vera scuola.Sorprendente e geniale questo film,dal tratto autobiografico, pare che il regista da ragazzo abbia vissuto in una "comune"fa emergere le contraddizioni della società americana, progredita e tecnologicamente evoluta, ma al contempo povera di contenuti umani e sociali, dove i videogiochi hanno preso il posto dei libri.D'altra parte è difficile se non impossibile sottrarsi a questo "status" e abbracciare una condotta "new age" se a farlo si è da soli,una famiglia per quanto ben strutturata e  organizzata,ha necessità d'integrazione e quindi deve scendere a patti e fare compromessi,è inevitabile ed è sostanzialmente la tesi sostenuta in questo magnifico film.

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